Nei giorni scorsi, il gruppo di opposizione Progetto Civico Teverola Città si è reso protagonista di una virulenta campagna di stampa, attraverso i media sia locali che di evidenza nazionale, contro l’amministrazione comunale pro-tempore, ma soprattutto contro la società concessionaria, la Vitale One. per quanto concerne la gestione della pubblica illuminazione. “Le affermazioni sommariamente descritte nel comunicato stampa  – si legge in una nota della società che Campania Notizie pubblica integralmente e senza commento –  sono di una gravità inaudita tale che neanche la dialettica politica cui siamo ormai giornalmente assuefatti può tollerare. Non è nostra intenzione sostituirsi agli amministratori e funzionari comunali che sono i primi destinatari del violento attacco, così come non sarebbe valsa la pena rispondere contrapponendo fatti ormai conclamati ed avversi agli odierni censori, se in gioco non ci fosse l’immagine, l’onorabilità e gli interessi di una società, la Vitale One S.r.l. che, a differenza dei politici di professione, da intendersi non come passione per il bene comune ma incubatrice di faide personali, nel pieno rispetto della legalità, ogni giorno affronta una spossante attività per preservare il suo futuro e quello di decine di operai che con il loro sudore portano a casa “un tozzo di pane”. No, non permettiamo a nessuno e soprattutto a politici d’occasione di infangare impunemente una società pulita e che non è stata, né mai lo sarà, disposta a compromessi o, ancor peggio, ad assoggettarsi al potere politico di turno. Già nel recente passato, quando il Comune di Teverola era amministrato dalla compagine politica oggi all’opposizione, trascurando le esigenze primarie della nostra attività abbiamo dovuto scendere in campo per informare i cittadini delle storture e dalle inadempienze di cui i vertici dell’amministrazione si erano resi responsabili. Denunce che, fino ad oggi, hanno trovato puntuale e favorevole decisione presso tutti i giudici aditi per vedersi riconoscere le proprie ragioni. Oggi, per effetto della violenta ed arrogante aggressione mediatica, c’è in gioco la stessa vita della società e non riteniamo sufficiente, secondo il mandato legale abbiamo già affidato, rivolgersi alle autorità giudiziarie competenti per vedere riconosciute le responsabilità, i profili di reato ed i danni incalcolabili che l’ignobile attacco reca con sé. Non basta. I cittadini hanno il diritto di conoscere non la versione dei fatti della società Vitale One, ma i fatti nel loro merito. La violenta quanto temeraria aggressione viene motivata con supposti riconoscimenti alla Vitale One per lavori che secondo i denuncianti sarebbero già compresi e remunerati negli obblighi del contratto di concessione in vigore ma che in ogni caso l’impresa non avrebbe mai eseguiti (!!!). Niente di più falso, né in un caso che nell’altro. Ma a rendere ancor più grottesca la vicenda dei lavori di cui si discute c’è che proprio la corrente politica che oggi denuncia al pubblico ludibrio sia l’amministrazione, ma per ciò che ci interessa, la società concessionaria, nel gennaio 2015, allora a capo dell’amministrazione comunale, ha affrontato la tematica dell’intervento che oggi è divenuto oggetto del violento attacco. In quel momento, in ordine alla problematica di Via Marco Polo, fu proprio la Vitale One ad indicare gli interventi necessari per la definitiva risoluzione, prospettando un intervento di sostituzione dell’intera linea elettrica area con l’interramento della stessa. In risposta il Comune ordinò il semplice ripristino della linea di alimentazione elettrica aerea e di far pervenire, successivamente, un computo metrico estimativo (preventivo di spesa) per la “definitiva risoluzione della problematica”. La Vitale One, come sempre, è stata solerte e diligente nel dare seguito ad entrambi gli ordini ricevuti rappresentando fermamente, tuttavia, che l’intervento ingiunto (il mero ripristino della linea aerea) non era conforme alle norme tecniche e che solo l’interramento della linea avrebbe fornito la soluzione definitiva della problematica. La sopravvenuta odierna “somma urgenza”, dunque, non è frutto della inadempienza della Vitale One bensì di infauste scelte politiche dell’allora amministrazione. Onestà avrebbe preteso che gli zelanti politici che tentano invano di infangare l’immagine della Vitale One, rendessero invece conto a tutti i cittadini di tutte le sentenze emanate in questi anni dagli organi giudiziari competenti per riconoscere all’impresa tutti quei diritti e riconoscimenti economici che un’amministrazione forse parziale o forse poco competente aveva arbitrariamente sottratto. Il tutto condito dalle ingenti spese legali che gli amministratori condannati hanno impunemente liquidato attingendo dal bilancio comunale e quindi dai soldi dei cittadini contribuenti. Quel bilancio comunale che oggi, dai banchi dell’opposizione, danno ad intende di voler tutelare. Anche questa volta, sarà il giudice naturale a determinare le responsabilità e le conseguenze della indecente vicenda consegnata alla cronaca, intanto ci premeva tutelare l’immagine della società e soprattutto portare a conoscenza dei fatti la comunità di Teverola”.

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