CASERTA – “Apprendo con grande disappunto che le obiezioni mosse dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e dagli organismi investigativi in merito al contrasto alla camorra nell’area al confine tra le province di Napoli e Caserta sono state trasformate in una banale e anacronistica questione di campanile”. Lo dichiara la senatrice del Partito Democratico, Rosaria Capacchione.
“L’annuncio dato dal Guardasigilli al Csm in merito alla dislocazione della sede dell’istituendo Tribunale di Napoli nord ad Aversa va in direzione contraria ai rilievi mossi nell’autunno scorso dalla Dda e ad aprile del 2013 dallo stesso Csm: il contrasto al clan dei Casalesi, con il suo carico di processi e attività di indagine, è stato così consegnato a due distinti tribunali che avranno competenze su aree strettamente collegate, che sono un unico territorio di conflitto da parte del clan dei casalesi”.
“Tanto per citare un esempio – spiega Capacchione – i luoghi delle stragi del 2008 sono stati separati dai luoghi in cui quelle stesse stragi sono state decise”. “Ancor più grave appare la decisione – osserva – in quanto presa nel mezzo di una delicata trattativa tra il Parlamento e lo stesso dicastero, in merito alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie di cui proprio quella di Santa Maria Capua Vetere è punto centrale. Decisione che cade, inoltre, proprio quando quest’ultimo Tribunale in cui sono stati celebrati tutti i più importanti processi contro il clan dei casalesi sta ospitando i procedimenti a carico di esponenti politici imputati di reati di camorra”. “Se il ministro dovesse confermare questa volontà – conclude la senatrice casertana – le organizzazioni criminali che operano nel casertano ne trarranno un sicuro giovamento; allo stesso tempo l’istituendo Tribunale avrà un tale carico di lavoro da rendere impraticabile sin da ora ogni previsione di rapida celebrazione dei processi”.