CARINOLA – Ancora una manciata di giorni, esattamente il 28 aprile, per la scadenza del decreto che riguarda il possibile mantenimento della struttura del Giudice di Pace ubicato in città. La scure della “spending review” messa in atto dal ministero di competenza nei mesi scorsi aveva determinato una serie di tagli e tra questi anche le sedi dei Giudice di Pace. Quello cittadino per essere tenuto in vita deve gioco-forza avvalersi della compartecipazione delle amministrazioni locali dove sono ubicate tali strutture.

Questa compartecipazione consiste nel presentare la possibilità di mettere a disposizione “personale dipendente” atto al lavoro di cancelleria o quant’altro. Spese tutte a carico delle amministrazioni. Dunque già da diversi mesi il primo cittadino Luigi De Risi si sta attivando per risolvere la questione. Ciò però sta avvenendo con l’ausilio dei comuni di Mondragone che insieme a quello di Carinola dovrebbe presentare il personale preposto. Mentre i comuni di Falciano del Massico e Francolise hanno aderito a tale impegno come semplice partecipazione di spese minori, visto l’impossibilità di presentare “dipendenti” atti a tale incarico.  Quale sia realmente la somma da condividere è ancora tutto da scoprire. Fatto sta che i sindaci dei comuni coinvolti hanno raggiunto un accordo per procedere al mantenimento ed ora deve essere trovato il personale adatto. A tal proposito, in quattro si sarebbero resi disponibili da carinola e due da mondragone. Vedremo quindi se ciò andrà in porto, anche perchè la eventuale soppressione della struttura come quella del Giudice di pace, provocherebbe in città una vera e propria “mazzata” i danni dei commercianti della zona, dal punto di vista degli introiti giornalieri. Oltre al fatto che scomparirebbe un presidio di giustizia importante, nonostante la presenza del carcere. Ciò naturalmente riguarda anche l’eventuale e quanto probabile soppressione della sezione staccata civile e penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

 

 

Lello Santoro

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