CASERTA – Il mancato svolgimento a Caserta del vertice Esa rappresenta per gli iscritti al circolo di Sel l’ennesima occasione mancata per la città che annaspa tra crisi e cattiva amministrazione. “La vicenda – scrivono – della Conferenza interministeriale ESA (Agenzia Spaziale Europea), promossa dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dal Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca (MIUR), che avrebbe dovuto tenersi nella Reggia Vanvitelliana e che avrebbe potuto veicolare ulteriori interventi di sviluppo turistico ed economico del territorio, rappresenta l’ennesima occasione perduta per la nostra città.

Malinconicamente, il cartello esposto in seguito alla caduta dei calcinacci dalla facciata del Palazzo Reale ed il conseguente annullamento del prestigioso summit aerospaziale internazionale,  descrive l’attuale stato del monumento e sintetizza  metaforicamente  la funzione della città di Caserta ridotta ad anonimo agglomerato urbano posto a contorno di una Reggia che si sgretola.

E’ sicuramente positivo che, nonostante la pessima tenuta e gestione di un bene attrattivo come la Reggia, il Ministero dei Beni Culturali si sia impegnato a fare il possibile per tenere la conferenza all’interno del sito vanvitelliano, ma in ogni caso siamo di fronte ad una situazione di degrado che coinvolge l’intera area cittadina.

Dobbiamo, quindi, essere tutti  indignati  per  come Caserta si presenta e continua ad offrirsi ai suoi cittadini.

Il paradigma utile a capire la logica con cui la città è amministrata sta nel leggere l’enfasi  con cui viene pubblicizzato  su tutti i media cittadini una sorta di bollettino di guerra,  stilato ogni lunedì,   dove sono elencati i trofei di contravvenzioni  che i vigili urbani  raccolgono tra i giovani che nei fine settimana affollano la nostra città, e di come si impedisce agli extracomunitari  di allestire le loro bancarelle. Come se questo fosse il paradigma sul quale misurare la legalità cittadina.

Noi vorremmo, invece, una città che produce un bollettino con elencate le iniziative che l’amministrazione mette in campo per i giovani, per  renderli  partecipi affinché sviluppino un senso di appartenenza alla città che li induca  a curarla e proteggerla,  come tutte le cose che si sentono proprie e a cui si sente di appartenere.

Una città per cui la legalità e il rispetto delle regole non sono opzione dei  fine settimana, oppure   applicabili ad  una strada si e due no, dove la ormai famosa “opzione zero” non si riduce ad un  semplice slogan buono per tutte le occasioni, ma, concretizza un intervento tempestivo e duro a denunce come quella, ad esempio, che ha rilevato segni di occupazione da parte della malavita di spazi del territorio cittadino. Perché non dare seguito a queste denunce diventa un incoraggiamento per i delinquenti.

Invece di vantarsi dell’ arroganza con cui si respingono gli studenti per l’utilizzo della ex biblioteca di via Roma o si illudono i cittadini sulla possibilità di effettuare, al costo di  un euro, le corse con i tassisti nella ZTL, perché, ad esempio, concretamente, non si stipula una convenzione con i parcheggi di piazza Carlo III e piazza IV Novembre  che consenta, nel  fine settimana, la sosta ad un euro per tutta la serata, cosi da dare anche  un senso  quegli  spazi sempre desolatamente vuoti?

Relativo a questi argomenti è anche il tema della Zona a Traffico Limitato, che tiene ancora viva sui giornali una polemica sconcertante, perché si articola esclusivamente tra le associazioni dei commercianti e distrae dai veri valori un dibattito che dovrebbe essere articolato sul beneficio, che una iniziativa così costosa, ma banale nella sua attuazione, porta ai cittadini.

Questa città necessita quindi di un intervento sistemico, programmato, che esuli da provvedimenti di facciata, e affronti in una logica di insieme le criticità che si trova a vivere da troppo tempo”.

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