CASERTA – Rinnovamento totale. La direzione dei Giovani Democratici della Provincia di Caserta ha votato all’unanimità il testo, proposto dal presidente Pasquale Fiorenzano, che adesso sarà sottoposto ai dirigenti regionali e nazionali del partito.

La batosta elettorale, quindi, non ha tolto al gruppo di giovani l’entusiasmo e la determinazione per avviare una stagione di rinnovamento e di costruzione di un partito vero, che non sia soltanto un comitato elettorale e una macchina per le tessere.

Quattro i punti proposti e condivisi: Rinnovamento totale della classe dirigente, uscita da tutte le partecipate, congressi veri e apertura della società civile.

Nel documento i Gd casertani affermano di non voler essere “complici di quel sistema marcio che da sempre ripudiamo, chiedere solo formalmente un rinnovamento della classe dirigente e pretendere che i prossimi appuntamenti congressuali siano la molla del cambiamento, in questo modo innestandoci da protagonisti negli ingranaggi di una apparente rinascita, quando in realtà, contraddicendo noi stessi e i nostri valori, semplicemente venderemmo la nostra coerenza al miglior offerente in cambio di qualche poltrona”.

“Noi GD – si legge nel documento – non possiamo accettare in alcun modo che un Segretario Provinciale dichiari che, tutto sommato, il 19% è un risultato non tanto negativo e che fa ben sperare (sic!). Non lo possiamo dire. Non lo possiamo accettare, perché noi giovani lavoriamo quotidianamente nei nostri territori e siamo stanchi di pagare gli errori di chi, spinto da meri interessi particolaristici, non ha mai avuto il coraggio di trasformare questo grande contenitore in una struttura che nella nostra Provincia potesse recepire le istanze dei territori. Siamo apparsi eternamente un comitato elettorale; anzi, diciamolo meglio, un comitato elettorale finalizzato al tesseramento. Non abbiamo paura di dire che i dirigenti e le figure istituzionali di questo partito, piuttosto che riempire di contenuti il contenitore in cui operano, passino la maggior parte del proprio tempo a discutere di Tesseramento, percentuali e conseguente distribuzione degli incarichi. Un partito, quello della provincia di Caserta, che ha soppresso la riflessione, il confronto e la per favorire i più beceri giochi di potere: una guerra all’ultima tessera. Mentre una parte del partito era in piena campagna elettorale un’altra parte dello stesso era in piena campagna tesseramento. Noi è lì che ormai siamo bravi. Come facciamo le tessere noi non le fa nessuno. Dovremmo pensare di proporre una legge elettorale dove è necessario per votare non la tessera elettorale ma quella del Partito, lì siamo sicuri che tutti si impegnerebbero per una vittoria”.

Angelo Golia

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