Menomale che Giuseppe Buompane c’è. Da persona perbene e politico serio, il coordinatore provinciale del M5S ha impedito, in extremis, che a Cesa si compisse uno scempio. Si è opposto, usando parole di verità, all’accordo-monstre tra il sindaco Enzo Guida e Raffaele Bencivenga, portavoce pentastellato in assise. Da convinto assertore dei valori democratici, Buompane ha posto fine alla pantomima iniziata durante l’ultimo civico consesso, uno spettacolo da cabaret di quart’ordine. Appena si è alzato il sipario è entrato in scena Guida: “Alla luce della condivisione di tante tematiche e della vicinanza dei partiti di appartenenza sul tema dell’autonomia differenziata, è maturo il tempo di aprire una discussione per superare gli steccati tra maggioranza e opposizione”. Alias: “Visto che anche i sassi sanno che in consiglio non c’è più la minoranza, formalizziamo l’intesa e costituiamo un solo blocco di maggioranza”. Diciamola ancora meglio, senza infingimenti: poiché Ernesto Ferrante, Carmine Alma, Amelia Bortone e Maria Verde, “veri” consiglieri di opposizione, sono stati fatti fuori e al loro posto si sono insediati Raffaele Bencivenga, Ginotto De Angelis, Maria Oliva e Maria Rosaria Guarino, “finti” consiglieri di minoranza, non ha più senso – ha pensato il primo cittadino – proseguire con il gioco delle parti, continuare a fingere che c’è una maggioranza e un’opposizione. Se la minoranza vota praticamente tutti i provvedimenti della squadra di governo che minoranza è? È meglio uscire allo scoperto, no? Da questo ragionamento nasce la proposta di Guida. Ovviamente tutto concordato anzitempo. Se la politica diventa teatro c’è un copione da rispettare. Scritto antecedentemente alla messa in scena. Ed ecco salire sulla ribalta Nicola Autiero. Il capogruppo della maggioranza diligentemente ha messo nero su bianco la richiesta della fascia tricolore: “A seguito delle dichiarazioni del sindaco Guida propone di avviare un tavolo di discussione con tutti i consiglieri comunali finalizzato all’individuazione di forme di collaborazione e confronto su temi di carattere amministrativo”. Esegesi del testo stilato con l’imprimatur del sindaco: “Marmellata in consiglio, tutti assieme appassionatamente, azzeramento dell’opposizione”. Guida in festa perché in assise non ha più l’incomodo della minoranza. Inciso: per caso aveva in mente questo scenario già quando ha caldeggiato la decadenza di Ferrante, Alma, Bortone e Verde? Probabile. Il terzo atto del teatro politico dell’assurdo vede protagonista Bencivenga: “Quando dallo scontro, fine a se stesso, senza idee, – scrive sul suo profilo Fb – si passa invece al dialogo costruttivo per mettere al centro del dibattito politico e dell’agenda, (non ci vuole la virgola, ndr) obiettivi comuni nell’interesse della collettività. Questa, (non ci vuole la virgola, ndr) è la strada giusta… Avere una città a misura d’uomo, organizzata, con servizi che funzionano, è esattamente questo che (si scrive di cui, ndr) la Politica dovrebbe occuparsi”. E infine: “Ringrazio i colleghi (quelli della maggioranza, ndr) per la proposta politica”. Proposta politica? Quale? Il calderone in assise? Volemose bene? Il consociativismo? A questo punto non importa. Menomale che Giuseppe Buompane c’è. “Le forme di collaborazione e confronto – scrive in una nota il numero uno del M5S di Terra di Lavoro – non possono prescindere dalle naturali dinamiche maggioranza-opposizione. La maggioranza ed il sindaco non possono pretendere di disinnescare il ruolo dell’opposizione, vitale alla vita democratica di qualsiasi ente rappresentativo, relegandolo a portatore di proposte condivise dalla maggioranza. Altrimenti l’opposizione diverrebbe, con un gioco di prestigio che offenderebbe i cittadini cesani, essa stessa maggioranza. L’opposizione – prosegue Buompane – porta proposte secondo la sua visione politica, alternativa evidentemente a quella della maggioranza consiliare, ma è soprattutto strumento di informazione e controllo, incide nell’attività della maggioranza e in questo modo tutela quella minoranza di cittadini che l’ha espressa”. Chiaro, no? Mentre Guida, Autiero e Bencivegna utilizzano il politichese per giustificare un accordo ingiustificabile, Buompane si esprime con il linguaggio della politica, quella seria, per cui è impensabile che la volontà popolare sia tradita da inciuci consiliari. La maggioranza fa la maggioranza. L’opposizione deve fare l’opposizione. Elementare, Watson! Ma per il trio Guida- Autiero-Bencivegna non è così elementare. Da qui l’ulteriore chiarimento di Buompane: “Ritrovarsi, poi, su un terreno comune quale può essere la battaglia contro il progetto di autonomia differenziata di stampo leghista non può essere il grimaldello per svuotare di significato e di importanza il voto dei cesani”. A coronamento di una posizione politicamente ineccepibile Buompane chiosa: “A Cesa il M5S è forza politica alternativa all’amministrazione Guida. È saldamente all’opposizione; un’opposizione costruttiva ma mai prona. Su questo i cittadini di Cesa possono stare tranquilli”. Per non distruggere totalmente l’immagine politica di Raffaele Bencivenga, già devastata perché artefice di un’inaccettabile fuga in avanti, il coordinatore provinciale dei 5 Stelle ha fatto firmare anche a lui il documento. Ma i cittadini che hanno incrociato in città Bencivegna hanno notato uno strano allungamento del suo padiglione auricolare. La tirata di orecchie dei vertici casertani ha lasciato il segno. Menomale che Giuseppe Buompane c’è.
Mario De Michele
IL DOCUMENTO DI NICOLA AUTIERO
IL POST DI RAFFAELE BENCIVENGA