
Tutto ha inizio nel 2021. Entra il vigore il Piano urbanistico comunale voluto da Enzo Guida e company. Prevede 400 nuovi alloggi. Un po’ troppi per un paese a misura d’uomo che rischia di trasformarsi in un dormitorio. Ma il business è business. C’è da sfamare le fauci voraci degli imprenditori del mattone. Tutto il resto è secondario. Incluso l’eccessivo consumo di suolo. Alla faccia di Legambiente. E comprese le case-ufficio ricadenti in zona D. Il Puc era l’occasione buona per riclassificare i terreni e risolvere con un iter legittimo un problema annoso. Guida e la maggioranza volgono lo sguardo da un’altra parte, quella dei palazzinari. E i proprietari di quegli immobili vengono presi in giro per la seconda volta. In vista delle comunali 2026 il sindaco e l’ufficio tecnico tirano dal cilindro i cambi di destinazione d’uso aggrappandosi al Salva Casa di Salvini. Roba da magia nera. Il decreto del vicepremier esclude interventi nelle zone D. Nessun dubbio in merito.

Ma il caposettore dell’Urbanistica Giacomo Petrarca si assume la grande responsabilità di rilasciare 9 permessi per cambiare la destinazione d’uso ad altrettante case-ufficio. Sulla carta sono diventati immobili per civile abitazione. Sulla carta, però. Perché è urbanisticamente impossibile che sulle zone D, adibite alle attività produttive, possano insistere palazzi abitati da famiglie. Quei permessi sono carta straccia, revocabili in autotutela in qualsiasi momento perché illegittimi. Ma è tempo di propaganda. Servono i consensi delle zone periferiche. Sennò Guida e il suo nuovo team, composto anche dai consiglieri di finta opposizione, con in testa Raffaele Bencivenga, non fanno il pieno di preferenze in un bacino di quasi 1.400 voti. Allora tutto fa brodo. Anche i permessi-farsa. Consigliamo ai proprietari degli immobili di consultare qualche tecnico competente e onesto e di non affidarsi a quelli che fanno parte di un altro cerchio tragico orbitante attorno alla maggioranza. Per costoro le pratiche per i cambi d’uso sono un affare d’oro da 200mila euro. Basta fare 1.000 euro a pratica moltiplicato per 200.

Riavvolgiamo il nastro del Puc. Lo strumento urbanistico cementifica intere zone del paese. Già adesso percorrere via Matteotti è diventata un’impresa da supereroi. In alcune ore della giornata si formano lunghe file e le auto camminano a passo d’uomo. Immaginarsi quando saranno venduti i numerosi appartamenti sorti in loco. A proposito di vendite. Il Puc di Guida contiene una peculiarità doc. Autoctona. La vendita delle nuove abitazioni è esclusiva di un’unica società immobiliare che, con il monopolio del mercato, sta facendo soldi a palate. Si è creata una filiera che va dal produttore al consumatore a chilometri zero. Una genialata, se non fosse inopportuna sotto tutti i punti di vista, per non dire dubbia o illegale. Dagli atti di compravendita si può agevolmente verificare chi è il beneficiario o la beneficiaria del monopolio immobiliare. In pochi minuti si accerterebbe un’altra verità scomoda. Si comprenderebbe che a Cesa non esiste più nessun potere al popolo, nemmeno quello di decidere liberamente di rivolgersi all’agenzia immobiliare che si desidera, magari quella di un amico o di un parente. Fanno business e lo chiamano sviluppo. Fanno la guerra e la chiamano pace. È una vecchia storia. Risale all’impero romano.
Mario De Michele












