Per come si sono messe le cose nel Pd normanno non è una sorpresa se nelle ultime ore la discussione politica sulle comunali si sia spostata all’interno del quadrilatero Roma-Napoli-Caserta-Aversa. Dal Nazareno c’è stata un’apertura ai sette amministratori comunali uscenti che hanno posto al commissario cittadino Eugenio Marino e a quello provinciale Susanna Camusso due questione essenziali: il mancato coinvolgimento nella scelta di Mauro Baldascino alla guida della coalizione di centrosinistra e la presunta scarsa capacità del leader di esprimere un valore aggiunto in grado di rendere competitivo lo schieramento in chiave elettorale. Dopo un confronto franco, seppur serrato, ha preso quota la posizione dell’ex vicesindaco Marco Villano, degli ex assessori Elena Caterino e Marco Girone e degli ex consiglieri Pasquale Fiorenzano, Erika Alma, Vincenzo Angelino e Maria Vittoria D’Alterio. Da Roma è arrivato l’ok al tentativo di trovare una sintesi per mettere in campo le migliori energie per vincere le amministrative. “Il Pd sarà impegnato con le forze più rappresentative per battere le destre”, questa in estrema sintesi l’orientamento dei democrat da Roma aa Aversa. Un importante ruolo di mediazione lo hanno svolto anche il commissario regionale Antonio Misiani, in stretto contatto con Marino e Camusso. Torna il sereno nel Pd di Aversa? Forse è presto per dirlo. Ma sicuramente è ripreso il dialogo a tutti i livelli. Sul fronte cittadino anche sul nome del candidato sindaco non sono escluse sorprese. Molto dipenderà da cosa metteranno in campo le varie componenti del campo largo, composto da Pd, M5S, La Politica che Serve, Centro democratico, AVS e Aversa progressista. Villano, Caterino, Girone, Fiorenzano, Alma, Angelino e D’Alterio hanno già pronti 10 nomi da inserire nella lista dem. Ne faranno parte anche loro. Un modo per dire agli alleati: “Noi ci mettiamo la faccia e voi? I sette ex amministratori hanno sempre lavorato per la costruzione del campo largo e in quell’area resteranno. Hanno chiesto di allargare la coalizione a Italia Viva e Azione. Proposta bocciata. Il perimetro del centrosinistra è già stato tracciato e quello resta. Ma in queste ore diventa cruciale il nodo della composizione delle liste. Chi sostiene Baldascino quali nomi schiererà? Tematica di non poco conto. Se le sigle saranno “svuotate” dai big si rischia di fare una campagna elettorale di testimonianza. Uno scenario che sia gli ex sette amministratori che i vertici Pd vogliono scongiurare. Ma finora gli alleati non hanno scoperto le carte. I dem accelerano anche perché in base al codice interno di autoregolamentazione i nomi dei candidati passeranno al vaglio di Franco Roberti. L’europarlamentare, già presidente della Dda nazionale, è stato incaricato da Elly Schelin di valutare le compagini in corsa alle amministrative dell’8 e 9 giugno. Insomma per ora Baldascino resiste. Ma il suo nome potrebbe essere messo seriamente in discussione in caso di un accordo tra Villano, l’ex sindaco Alfonso Golia e i 5 Stelle. Entro domani, quando scatterà l’ora x, ne sapremo di più.

Mario De Michele

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