L’intervento di Coraggio era il momento più atteso del consiglio comunale sull’approvazione dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato, curato dall’assessore al ramo Andrea Villano. Puntualmente il capogruppo Nicola Russo ha preso la parola. Silenzio in aula. Chiacchiericcio sottovoce: “Cosa dirà?”, la domanda ricorrente. Poi tutti muti ad ascoltare. Chi si aspettava, o pretendeva, parole di routine e di totale accondiscendenza è rimasto deluso. Pronti via. Russo ha subito denunciato “i tentativi maldestri dei 4 amici al bar” di isolare Coraggio facendolo “apparire inaffidabile”. Inappuntabile il ragionamento del capogruppo: “Siamo ben rappresentati da due assessori, ai quali rinnoviamo la fiducia, perché remare contro il sindaco o l’amministrazione comunale”, questo in estrema sintesi il concetto politico espresso con chiarezza da Russo. Cruciale il passaggio sui costanti tentativi “di tirare per la giaccia” il sindaco Antonino Santillo: “Qualcuno ritiene che vi siano “buoni e cattivi” nell’attuale compagine di maggioranza”. Secondo Russo l’instabilità politico-amministrativa non è dovuta a chissà quali manovre segrete, c’è una spiegazione semplice: “Tutte le liste alle ultime elezioni sono di espressione civica, per cui è naturale che all’interno delle stesse vi siano sensibilità politiche diverse che in una logica evoluzione della politica si assestano omogeneamente. Vi sono state e siamo convinti che – sottolinea il capogruppo di Coraggio – ci saranno ancora altre scosse telluriche con riposizionamenti di altri consiglieri comunali”. Ma Russo mette un punto fermo: “Sia chiaro a tutti, il nostro quadro di riferimento per qualsiasi equilibrio dell’organigramma è e rimane il risultato elettorale”. Una puntualizzazione che non fa una piega. Se, ad esempio, si costituissero 16 gruppi consiliari l’esecutivo dovrebbe essere cambiato almeno ogni 3 mesi. Crisi perenne. E stasi amministrativa. “Con questo non vogliamo dire che la giunta, così come tutto l’apparato istituzionale, – rimarca Russo – non possa essere cambiata ma, come detto in un comunicato degli amici di Orta al Centro, questo può avvenire dopo un percorso amministrativo chiaro, dove al centro venga messo prioritariamente il risultato amministrativo”. Orta al Centro, guidata dall’ex sindaco Andrea Villano, non è l’unico riferimento positivo di Coraggio. Il capogruppo tende la mano anche al Pd: “In assise non c’è un’opposizione, ci sono 16 consiglieri che sostengono la maggioranza, ma sul territorio c’è quella del Partito democratico, che dobbiamo riconoscere essere molto corretta e propositiva”. Pur ribadendo il pieno appoggio a Santillo il capogruppo di Coraggio precisa che il tema centrale non è la corsa alle poltrone. “Siamo altrettanto sereni se qualche “regia divina” esterna o interna al consiglio comunale volesse collocarci all’opposizione senza alcun motivo ma solo perché qualche volta abbiamo mostrato “perplessità” su qualche punto, ovvero metterci all’opposizione per sfamare la voglia matta e l’ambizione di ricerca di spazi assessoriali”. Russo aggiunge: “Siamo disponibili ad aprire un confronto senza pregiudizi ragionando anche sui numeri attuali o prossimi futuri, ma ribadiamo che la politica non è aritmetica ma ben altro, per cui rimaniamo convinti che bisogna continuare con l’attuale organigramma”. Il giudizio sull’ipotesi di bilancio è impietoso: “È un atto, seppur tecnico, di lacrime e sangue che porterà tempi duri per la cittadinanza”. Sul piano delle proposte il capogruppo di Coraggio annuncia un’iniziativa politica: “Ci riserviamo, al momento opportuno di proporre in altra sede, in una riunione con tutte le parti, come incrementare le entrate complessive previsionali del triennio 2023-2025, altrimenti questo ente, con un disavanzo strutturale annuale di centinaia di migliaia di euro, sarà perennemente in dissesto finanziario”. Se è vero che gli esponenti consiliari di Coraggio hanno “diligentemente” votato a favore dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato, è altrettanto solare che non sono poche le cose da mettere a posto. In primis la necessità di un maggiore confronto con le parti politiche, tanto più necessario perché manca “un’omogeneità” sulle questioni amministrative dovuta, giocoforza, a una coalizione civica con tante anime diverse. Crisi chiusa? Per il momento sì, ma ora la palla è nelle mani di Santillo. Il sindaco sarà in grado di “omogeneizzare” la maggioranza? E sarà capace di trovare la quadra quando ci sarà la vera verifica? Vedremo. Per adesso l’ora X non è ancora scoccata. Ma le lancette dell’orologio girano veloci.
Mario De Michele
L’INTERVENTO INTEGRALE DI NICOLA RUSSO
Prima di entrare nel merito dei punti all’o.d.g. del consiglio comunale, credo che sia opportuno quanto doveroso fare alcune riflessioni politiche su questo primo scorcio di consiliatura, in particolare sulle ultime settimane. Innanzitutto riteniamo che le dimissioni del sindaco, poi ritirate, siano stato un atto un pò forzato, ma alla fine è stato utile a constatare ciò che hanno prodotto sul piano politico, riferendoci agli atti ufficiali e non alle chiacchiere inutili quanto dannose “dei 4 amici al bar”, parafrasando una canzone di Gino Paoli. Chiacchiere da bar, strumentalizzazioni e tentativi maldestri di far apparire il nostro gruppo e movimento inaffidabile, alla ricerca costante di pretesti per mettere in difficoltà il sindaco e la giunta per chissà quali “perversi” motivi. Faccio presente che siamo ben rappresentati da due assessori, tra i primi eletti alle ultime elezioni e verso i quali confermiamo in questa sede la nostra piena fiducia, così come nei confronti dell’intero esecutivo ed ovviamente del sindaco; fiducia mai messa in discussione dal nostro gruppo. Gradiremo un’azione più incisiva dell’esecutivo anche perchè la fase di rodaggio è superata, ma soprattutto riteniamo utile che il sindaco non si facesse tirare quotidianamente per la giacca a destra e a manca, poiché qualcuno ritiene che vi siano “buoni e cattivi” nell’attuale compagine di maggioranza. Tra l’altro è bene evidenziare che a noi di Coraggio non interessa quale sia il partito del sindaco e quanti consiglieri conta perché riteniamo che il sindaco sia espressione di tutti i consiglieri che ad oggi sono 16, così come riteniamo fisiologico e legittimo ogni cambiamento di taluno consigliere che si stacca dal gruppo di appartenenza. Questo soprattutto perché tutte le liste alle ultime elezioni sono di espressione civica, per cui è naturale che all’interno delle stesse vi siano sensibilità politiche diverse che in una logica evoluzione della politica si assestano omogeneamente. Vi sono state e siamo convinti che ci saranno ancora altre scosse telluriche con riposizionamenti di altri consiglieri comunali. Sia chiaro a tutti: il nostro quadro di riferimento per qualsiasi equilibrio dell’organigramma è e rimane il risultato elettorale. Sarebbe un paradosso cambiare gli equilibri della giunta per ogni cambiamento o passaggio di consiglieri da un gruppo ad un altro. Questo comporterebbe una fase di perenne confusione. Con questo non vogliamo dire che la giunta, così come tutto l’apparato istituzionale, non possa essere cambiata ma, come detto in un comunicato degli amici di Orta al Centro, questo può avvenire dopo un percorso amministrativo chiaro, dove al centro venga messo prioritariamente il risultato amministrativo. Un altro aspetto sia ben chiaro a tutti: se all’esterno si percepisce un conflitto strisciante e permanente all’interno della maggioranza il motivo è da ricercare proprio nelle sensibilità diverse che compongono la maggioranza, per cui proponiamo al sindaco, come soluzione, un maggior dibattito politico e confronto, coinvolgendo anche tutte le parti politiche laddove sia necessario, al fine di superare alcune divergenze. Per essere più chiari, l’attuale maggioranza è composta da ben 6 liste civiche con diverse se non alternative visioni politico-amministrative. Quindi c’è bisogno di un maggior confronto sul programma amministrativo che rappresenta il vero collante in maggioranza in assenza di un’omogeneità politica. Siamo anche consapevoli che l’attuale maggioranza ha posizioni diametralmente opposte su alcune vicende di natura politica. Noi faremo di tutto affinché il percorso sia unito. Proprio in virtù di detta unità e per senso di responsabilità, in maniera disciplinata abbiamo sempre votato a favore dei punti all’o.d.g. nei precedenti consigli comunali, così come i nostri assessori hanno fatto in giunta. Nella massima serenità faremo la stessa cosa oggi, in questo consiglio, in barba a chi strumentalmente vuole far passare Coraggio, che è la seconda forza politica, inaffidabile. Siamo altrettanto sereni se qualche “regia divina” esterna o interna al consiglio comunale volesse collocarci all’opposizione senza alcun motivo ma solo perché qualche volta abbiamo mostrato “perplessità” su qualche punto, ovvero metterci all’opposizione per sfamare la voglia matta e l’ambizione di ricerca di spazi assessoriali. Siamo disponibili ad aprire un confronto senza pregiudizi ragionando anche sui numeri attuali o prossimi futuri, ma ribadiamo che la politica non è aritmetica ma ben altro, per cui rimaniamo convinti che bisogna continuare con l’attuale organigramma. Quando ci sarà la vera verifica ciò deve valere per tutto e per tutti senza alcun privilegio. Permettetemi una riflessione da giovane amministratore: secondo me la maggioranza non è adeguatamente coesa perché manca una vera opposizione in consiglio. La minoranza è la massima espressione democratica istituzionale, in quanto spesso nel controllare l’azione di governo stimola a fare tanto e di più, creando anche coesione. In consiglio, è vero, l’opposizione è assente, ma sul territorio c’è ed è quella del Partito democratico, che dobbiamo riconoscere essere molto corretta e propositiva.
Relativamente al bilancio, e quindi al terzo e quarto punto all’o.d.g., c’è poco da dire essendo necessariamente tecnico e poco di espressione politica, questo causa dissesto. Possiamo rilevare che è un atto di lacrime e sangue, visto il dissesto che porterà tempi duri per la cittadinanza in quanto le aliquote delle tasse comunali, già al massimo, continueranno ad essere applicate allo stesso modo per il prossimo triennio. C’è solo da sottolineare la bassissima capacità di incasso dei tributi comunali, ben al di sotto delle percentuali degli anni scorsi e rispetto ai Comuni limitrofi. In tal senso proponiamo alla giunta di studiare e trovare strumenti che permettano di arrivare almeno al 70% di incasso e soprattutto di stanare gli evasori fiscali che sono ancora tanti. Ci riserviamo, noi di Coraggio, al momento opportuno di proporre in altra sede, in una riunione con tutte le parti, come incrementare le entrate complessive previsionali del triennio 2023-2025, altrimenti questo ente, con un disavanzo strutturale annuale di centinaia di migliaia di euro, sarà perennemente in dissesto finanziario.