I test più significativi sono in provincia di Napoli. Anche se le elezioni amministrative di domenica prossima in 89 Comuni campani restano sempre una prova della tenuta di radicamenti e riferimenti locali. Si vota dalle sette del mattino alle undici di sera. Il Comune che andrà alle urne con più abitanti è Pozzuoli in provincia di Napoli con 80357 residenti e 66191 elettori. Il più piccolo è invece Santomenna, in provincia di Salerno ai confini con la Basilicata, con 473 residenti ma un numero tre volte maggiore di elettori che vivono altrove: 1274. Si voterà in 13 Comuni in provincia di Napoli, 14 in provincia di Avellino, 11 in provincia di Benevento, 17 in provincia di Caserta e ben 34 in provincia di Salerno. Le tensioni e i casi più spinosi sono nei principali Comuni in provincia di Napoli: Pozzuoli, Portici, Somma Vesuviana. Realtà dove le anime del Pd, con i loro personalismi, si perpetuano dividendosi candidature e liste e contrapponendosi o alleandosi a turno con i 5 Stelle nell’obiettivo di riproporre il modello-Napoli risultato vincente con Manfredi. Personalismi proprio a partire dal Comune più grande, Pozzuoli, dove il clima da lunghi coltelli dem ha caratterizzato la campagna elettorale. Il sindaco uscente, Vincenzo Figliolia, non può candidarsi perché sta chiudendo il secondo mandato consecutivo. Si presenta in una lista come consigliere comunale a sostegno del suo assessore al Bilancio, Paolo Ismeno, che si candida a sindaco. Suo avversario è Luigi Manzoni, presidente uscente del Consiglio comunale. Ma per la presenza di Figliolia in una lista, a Pozzuoli non c’è stato accordo elettorale tra dem e 5 Stelle. Una situazione confusa anche a Portici, dove il sindaco uscente Enzo Cuomo è appoggiato da più liste civiche e dal Pd, oltre a godere della simpatia personale del presidente della Regione, Vincenzo De Luca. Suo principale avversario è Aldo Agnello, sostenuto ufficialmente dai 5 Stelle che in campagna elettorale si sono esposti con il presidente della Camera, Roberto Fico, e il responsabile del partito Giuseppe Conte che qualche giorno fa ha tenuto un comizio a Portici. Viabilità, parcheggi, inquinamento, rilancio del turismo sono i temi ricorrenti di questa competizione elettorale. A Pozzuoli, come a Portici e in molti altre cittadine campane.
A Ischia, dove gli elettori sono 17826, Enzo Ferrandino cerca la riconferma sostenuto da sette liste. Il suo strapotere viene contrastato da Gennaro Savio, attivo comunicatore di denunce isolane, da sempre nel Partito comunista italiano marxista-leninista ereditato dal padre scomparso, ancorato al simbolo della falce e martello. Tenta un’impresa disperata. In quasi tutti i Comuni campani che andranno alle urne, le liste ufficiali dei partiti sono scomparse. Meglio affidarsi a liste civiche, sigle create apposta per il candidato sindaco. Resiste Agropoli, per anni feudo elettorale deluchiano legato all’ex sindaco Franco Alfieri, oggi primo cittadino a Capaccio, dove compaiono liste ufficiali del Pd e di Fdi. Partiti che hanno presentato i propri simboli anche alle elezioni per il Comune di Nocera inferiore. Nel Salernitano si vota in ben 18 Comuni del Cilento e Vallo di Diano. Uno dei più noti ai turisti è Centola con la frazione Palinuro, dove il sindaco uscente Carmelo Stanziola guida la lista di appoggio a Andrea Luongo. A Pisciotta, invece, dopo qualche esitazione si è ricandidato Ettore Liguori, che è stato senatore, presidente della Provincia di Salerno, esponente del Pri e della Margherita. Pisciottano doc, sette anni fa annunciò di rinunciare al proprio stipendio di sindaco per destinarne l’importo a dei lavori pubblici. Si ripropone la sfida con Aniello Marsicano, anestesista all’ospedale di Vallo. E si vota anche a Camerota e Sapri. Agguerrita, la contesa elettorale a Mondragone, in provincia di Caserta, cittadina di 27mila abitanti. Sette candidati con l’uscente Virgilio Pacifico a sostenere l’avvocato Francesco Lavanga. Principale avversario il medico Achille Cennami. Reduce da un commissariamento, a Capua partono invece quattro candidati sindaco. Una realtà difficile, con i precedenti sindaci durati poco travolti da vicende anche giudiziarie. Qui 5 Stelle e Pd si sono accordati con proprie liste e simboli in appoggio a Adolfo Villani, già consigliere regionale e già sindaco di Capua, un passato nel Pci, nella Cgil e nei Ds poi anche ex vice presidente della Provincia di Caserta. Liste civiche e formazioni di centro appoggiano gli altri candidati: l’avvocato Fernando Brogna consigliere comunale con Forza Italia; Carmela Del Basso prima donna candidata sindaco nella storia di Capua, sostenuta anche da Azione; Paolo Romano, ex presidente del Consiglio regionale, appoggiato da Noi di centro. Ma in ogni centro campano, piccolo o grande, dove si apriranno le 760 sezioni elettorali totali, la confusione politica è tanta. Così come i personalismi.