Al cospetto di Olga Diana, il poeta direbbe: “Non so se il riso o la pietà prevale”. L’assessore all’Ambiente e alla Mobilità e Smart City si è rimangiata una parte del post Fb sui fondi statali per 80mila euro, persi dal comune di Aversa per la mancata presentazione del progetto “Bici in città” nei tempi previsti dal bando del ministero per lo Sport e i Giovani. O meglio, l’esponente della giunta Matacena ha modificato il suo commento senza comunicarlo ai lettori. In pratica, l’ha taroccato. Una furbata da scuola elementare. Una scorrettezza gravissima per un componente della squadra di governo. Un goffo tentativo di correre ai ripari probabilmente su imbeccata di Giovanni Innocenti, presidente dell’assise e leader di Aversa Moderata, movimento politico-consiliare di cui Diana fa parte. Ma all’assessore e al timoniere del civico consesso è andata male. Da anni non frequentiamo le elementari. Abbiamo un percorso di studio più lungo. E soprattutto non ci facciamo abbindolare come bambini in grembiulino. Abbiamo comparato la prima stesura del post, quella di due giorni fa, e quella di oggi. Il risultato? Tra il primo commento e il secondo manca un pezzo. Peraltro per nulla irrilevante. Anzi, da circoletto rosso, come amava ripetere il compianto Rino Tommasi quando un punto di una partita a tennis meritava di essere evidenziato. Nel post originario c’era scritto: “…Avevamo dato incarico a professionisti del settore per l’elaborazione del progetto da presentare. E prima di Natale era già nelle nostre mani” (prima foto in basso). Al momento in cui scriviamo, in quello presente sul profilo social di Diana è scomparso il riferimento all’incarico (seconda foto in basso).

Franco Matacena e Giovanni Innocenti

Come mai? Per una serie di autogol. Il primo: scommettiamo che non è stato conferito alcun incarico a nessun professionista del settore? Il secondo: seppure fosse stato conferito, quando e con quali modalità si è proceduto all’affidamento? Terzo: per caso, l’incarico è stato affidato in via informale, per non dire altro? Sono gli stessi interrogativi che abbiamo sollevato nel nostro primo articolo sul caso “Bici in città” (clicca qui). Che il secondo post sia monco di una frase lo si deduce anche dalla difficoltà a comprenderne il significato: “Già nei mesi scorsi mi ero messa al lavoro per far sì che la città di Aversa potesse cogliere l’occasione partecipando ANCHE al bando promosso dal ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, con il supporto del Dipartimento per lo Sport. Prima di Natale era già nelle nostre mani”. Cosa era nelle mani della giunta prima di Natale? Il bando? Impossibile. Era accessibile già dal 7 novembre 2024. Allora cosa? Ovviamente il progetto, com’era scritto nel primo post: “…Avevamo dato incarico a professionisti del settore per l’elaborazione del progetto da presentare. E prima di Natale era già nelle nostre mani”. Qui Innocenti ci cova. Molto probabilmente il presidente del consiglio è intervenuto per evitare al proprio assessore di incollare un’altra immaginetta nell’album delle figuracce. Ha tentato, quanto meno, di limitare i danni. Missione fallita. Ora Diana è tenuta a fornire spiegazioni convincenti sull’accaduto. I social non sono un passatempo come i giochini sul telefonino. E i commenti sui profili dei personaggi pubblici sono dichiarazioni ufficiali, al pari dei comunicati stampa.

Anche per questo l’affondo contro il segretario generale non può passare in cavalleria. Senza giri di parole l’assessore ha scaricato la colpa della perdita di 80mila euro sulla dottoressa Emanuela De Chiara. “Le ripetute modifiche richieste alla delibera da parte della segretaria comunale – afferma Diana – hanno dato vita a un continuo rimbalzare della documentazione, rendendo impossibile il deposito del progetto elaborato dall’Assessorato da me rappresentato nei termini previsti”. L’esponente di Aversa Moderata si tiene sul vago sulla tempistica. Perché? Sarebbe interessante che dicesse quando è arrivato al vaglio del segretario generale il progetto completo. In tempo debito per i doverosi controlli tecnico-burocratici o in extremis per mancanza di programmazione politica? Propendiamo per la seconda ipotesi.

E qui si pone un tema che investe direttamente Matacena. Di fronte all’offensiva contro la dottoressa De Chiara, da lui scelta per garantire la legittimità degli atti, il sindaco è a un bivio: o chiede l’avvio di un procedimento disciplinare a carico del segretario generale per la perdita di 80mila euro oppure revoca l’assessore Diana dalla giunta per aver buttato all’aria i fondi statali per manifesta incapacità amministrativa. Non si scappa: o ha ragione De Chiara o ha ragione Diana. In ballo ci sono 80mila euro. Ma in gioco c’è soprattutto la professionalità del segretario generale. De Chiara è stata di fatto sfiduciata da un assessore. Matacena ha nominato De Chiara alla guida della macchina burocratica e Diana nell’esecutivo. Quale delle due scelte ha sbagliato? Il primo cittadino non può giocare a nascondino. Non può gettare in pasto all’opinione pubblica una servitrice dello Stato dello spessore di Emanuela De Chiara. Non può contribuire ad alimentare dubbi sull’operato impeccabile di un segretario generale che dal suo arrivo ad Aversa ha riportato il comune nella carreggiata della legalità. La posta in palio è alta. Se Matacena continua a camminare sul fragile filo del funambolismo doroteo rischia seriamente di fare un salto nel vuoto senza reti di protezione. E il suo problema, per citare uno splendido film di Mathieu Kassovitz, non sarà la caduta ma l’atterraggio.

Mario De Michele

IL PRIMO POST DI OLGA DIANA

IL SECONDO POST TAROCCATO

LA “FACCIATA” DEL PROGETTO


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