È un mix tra la lettera di Totò e Peppino alla “malafemmina” e la missiva di Massimo Triosi e Roberto Benigni a Savonarola in “Non ci resta che piangere”. Scene indimenticabili di due film scolpiti nella storia del cinema italiano e probabilmente nella memoria di ognuno di noi. Il merito di averci riportato alla mente quattro attori straordinari è di Cesario Villano. In occasione del compleanno del sindaco Enzo Guida, il consigliere comunale, segretario provinciale di Azione, ha pubblicato sul suo profilo Fb un post, corredato da una foto, che contiene alcune “perle” da fare invidia a Totò, Peppino, Troisi e Benigni messi assieme (foto in basso). Impresa non facile vista la caratura dei personaggi.

L’incipit già fa scompisciare dalle risate. “La tua passione silenziosa”, scrive Villano rivolgendosi alla fascia tricolore. Chiunque segua le vicende di Cesa sa che Guida è famoso all’universo mondo per tutto, fuorché per il silenzio. È notorio, non c’è bisogno di spiarlo o pedinarlo (sic!), che il primo cittadino spicca per la sua sovraesposizione social e mediatica. Su Fb cura lui stesso la rubrica quotidiana “Vita da sindaco” per informare i cittadini di “solo cose belle” realizzate dall’amministrazione comunale. I romani direbbero: “Cicero, pro domo sua”. I napoletani: “Acquaio’ l’acqua comm’è?” Risposta: “Fresca, fresca comm’a neve!”. Insomma, se la suona e se la canta. Il risultato virtuale è considerevole: Cesa è la città più bella del mondo fin qui conosciuto. Un paese delle meraviglie in cui Alice sarebbe felicissima.

Guida è silenzioso anche nelle dirette Fb da 35 minuti in cui mette in bocca all’intero paese delle meraviglie i nomi e cognomi di una coppia per vicende personali, peraltro al vaglio della magistratura. Un avvocato penalista degno di questo nome dovrebbe sapere che il contenuto delle querele non va dato in pasto all’opinione pubblica. È materiale riservato su cui indagano le forze dell’ordine e i magistrati. Fare propaganda elettorale con le denunce non è soltanto politicamente sbagliato ma anche scorretto sul piano giudiziario. Lo confermerebbe pure uno studente del primo anno di Giurisprudenza. Per il silenzioso Guida invece tutto è strumentalizzabile per fini politici. Forse teme di perdere la sfida con Giuseppe Fiorillo? E che sarà mai? Dieci anni di sindacatura dovrebbero bastare e avanzare a chiunque. Si scrive ricambio amministrativo, si legge democrazia.
Torniamo al post di Villano. “In un tempo in cui tutto sembra effimero, tu rappresenti solidità e visione”, recita un passo del commento dell’esponente della maggioranza allargata all’opposizione. In altre parole, senza Guida l’esistenza degli uomini sarebbe inutile. La vita non avrebbe più senso. Il sole si spegnerebbe. È lui che illumina tutti noi. Buono a sapersi. Senza però dimenticare la fine di Icaro. Villano aggiunge: “avvolte anche rompicoglione”. Una piccola parolaccia di uso comune che accanto al parroco don Peppino Schiavone non è proprio il massimo. Ma siamo certi che don Peppe assolverà il consigliere comunale. Sarà un po’ meno clemente verso chi lo “costringe” a benedire anche 10 centimetri di marciapiede o un palo della pubblica illuminazione colorato di viola. Don Peppino, perdoni loro perché sanno quello che fanno. Lei, se può, si salvi. Non è un bene per la Chiesa mischiare sacro e profano.
Al netto del “rompicoglione”, decisamente prescrivibile, fa balzare dalla sedia il termine “avvolte”. Si scrive “a volte”, in quanto è locuzione avverbiale di tempo, non participio passato. Me lo ha fatto notare un mio nipote che frequenta la quinta elementare ad Aversa. Forse ha colto l’errore perché a scuola non gli fanno indossare la maglietta “solo cose belle”. I docenti aversani non sono al passo coi tempi, istruiscono ed educano gli studenti, non fanno propaganda. Bisogna segnalarlo al ministro dell’Istruzione e del Merito. Devono seguire un corso di aggiornamento prendendo esempio da quelli di Cesa.

Nell’ultima frase del post Villano si supera: “Sei un mentore prezioso, ma soprattutto un amico autentico”. Sui rapporti di amicizia autentica tra il sindaco e il membro dell’assise non ci piove. Tutti ricorderanno quando Guida fece candidare Villano alle provinciali. Gli promise di appoggiarlo, a patto che si dimettesse da assessore. Villano si dimise. Ma non fu eletto perché fu amichevolmente abbandonato al suo destino. Solo di recente è entrato nel consiglio provinciale, in seguito a una raffica di surroghe. Che di dire sulla definizione di “mentore”? Vocabolario Treccani: “Guida saggia e paterna”. Guida? Già cent’anni fa Giovanni Treccani degli Alfieri e Giovanni Gentile, fondatori del celebre dizionario, hanno previsto che fine avrebbe fatto Cesa.
Mario De Michele
IL POST DI CESARIO VILLANO













