Il sindaco Lucio Sartarpia mente sapendo di mentire, il suo ricorso in Appello è solo un modo poco rispettoso delle istituzioni per guadagnare tempo”. Sparano a zero sul primo cittadino di Frignano i consiglieri di minoranza di Frignano Giovanna Alidorante, Enzo Mastroianni, Vincenzo Natale e Aldo Simonelli. “In virtù della ordinanza emessa in forma collegiale, da tre giudici del tribunale di Napoli nord, con la quale si dichiara ufficialmente l’incompatibilità del sindaco Santarpia, – affermano gli esponenti dell’opposizione – il sindaco stesso dichiara di non avere alcuna colpa in merito e di essersi ritrovato in una situazione – quella del conflitto di interesse con la società Getet, che si occupa della tesoreria comunale, gestita dal fratello Gaetano – dipesa dalle passate amministrazioni comunali e dai commissari prefettizi. Si tratta di una dichiarazione priva di fondamento giuridico e amministrativo in quanto la società era già presente da anni nel ruolo di tesoreria del Comune di Frignano: molto prima che Lucio Santarpia venisse eletto Sindaco”. Alidorante, Mastroianni, Natale e Simonelli inchiodano il primo cittadino alle sue responsabilità: “Per evitare il presentarsi di questa situazione, Santarpia non avrebbe dovuto candidarsi. Una volta eletto come Sindaco è stato lui di fatto a creare l’incompatibilità, che dunque può essere risolta solo con la sua decadenza.
Per di più, indipendentemente dalle motivazioni presentate da Santarpia, non esistono solide giustificazioni. Ipotizzando che Lucio Santarpia, al momento della candidatura e dell’elezione, non fosse a conoscenza della possibile situazione di incompatibilità, ignorantia legis non excusat, cioè l’ignoranza della legge non discolpa, dunque non può giustificare la sua innocenza attribuendola alla non conoscenza della legge. Ancor di più, invece, se lo stesso Santarpia fosse stato a conoscenza di questa legge e dunque del conflitto di interesse che sarebbe andato creare, ciò vuole dire che si è comportato in malafede”. Di fronte alla stangata della prima sezione civile del Tribunale Napoli Nord Sartarpia cerca di salvare la poltrona a ogni costo: per la bufera che lo ha investito dovrebbe invece gettare la spugna e consentire ai cittadini di eleggere un sindaco non gravato da conflitti di interessi. Anche su questo aspetto la minoranza è impietosa. “A proposito, inoltre, della volontà del Sindaco di ricorrere in Appello, non può che interpretarsi come una strategia per guadagnare altro tempo e percepire qualche altro mese di stipendio. Diversamente da quanto da lui affermato per far “emergere la verità” – rimarcano Alidorante, Mastroianni, Natale e Simonelli – va precisato che Santarpia non si è mai presentato in udienza di primo grado facendosi dichiarare in “contumacia”, evidentemente perché non aveva nulla da dichiarare a proposito della sua presunta innocenza. Dunque, a questo punto, è quantomeno insolito ed incoerente che voglia far sentire la propria voce solo ora che è stato dichiarato colpevole. Come è anomalo che, da ciò che si evince dalla ordinanza, ad essersi costituiti in giudizio e presentati in aula siano stati il Vicesindaco Seguino ed il Consigliere Tessitore, reduci di una strumentale strategia di Santarpia e del suo legale in materia di “notifiche”. A questo punto – concludono Alidorante, Mastroianni, Natale e Simonelli – è assolutamente lecito, da parte dei frignanesi, lamentare una esasperazione a proposito di “guerre politiche”, ma i cittadini devono essere a conoscenza che l’origine di questa guerra è da attribuire esclusivamente a Lucio Santarpia e a tutti i componenti di questa maggioranza politica che risultano complici di una scellerata difesa. Se, dunque, il popolo di Frignano si ritroverà nuovamente alle urne a distanza di meno di due anni dalle ultime elezioni, creando oltretutto un dispendio economico al Ministero dell’Interno, è solo a causa dei componenti del progetto politico “Radici e Futuro” ed in primis di Lucio Santarpia, che si è candidato andando contro ai principi di legalità che egli stesso inneggia”. La posizione dell’opposizione è più che condivisibile. Sartarpia ha messo il Comune in una situazione insostenibile. Etica e politica impongono le sue immediate dimissioni da sindaco. Anche per dignità personale.

Mario De Michele

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui