Sulle poltrone c’è l’accordo. Sui nomi no. Anche la riunione fiume di ieri sera sulla nuova giunta di Aversa non ha sciolto tutte le riserve. Apparentemente l’intesa è più vicina, ma se si va nel merito la situazione è molto più complessa. Attorno al tavolo Franco Matacena e quasi tutti i leader della coalizione civica. Dopo il calcio d’inizio si è affrontato il problema della distribuzione degli assessorati. Lo schema da gioco è il 2-2-1-1-1. Due posti a testa (due maschi e due donne) a Noi Aversani e Aversa Moderata, che porta a casa anche il presidente del consiglio. Sarà Giovanni Innocenti. Un assessorato ciascuno a Immagina Aversa (Orlando De Cristofaro), Aversa Italia (Alfonso Oliva) e Forza Azzurra (?). Forza Italia rappresenta uno dei due intralci all’intesa. L’altro impedimento è l’ingresso in giunta di Mariano D’Amore. Partiamo da qui. Matacena lo vuole nell’esecutivo. Ma lo spazio non c’è, come dimostra il trattamento riservato a Il Centro x Aversa che non partirà in prima battuta. Raffaele De Gaetano entrerà al giro di boa. Ma il sindaco ha insistito su D’Amore. E ha chiesto a Noi Aversani e Aversa Moderata, le due liste più rappresentative della maggioranza, “un gesto di generosità”. In politica contano i numeri. La generosità è un concetto più astratto. Non a caso sia Francesco Sagliocco che Innocenti non hanno accolto la richiesta del sindaco. Il number one di Aversa Moderata non ha la memoria corta. Nella passata amministrazione è già rimasto scottato dando credito a D’Amore. Si ricorderà che, dopo le dimissioni di Innocenti e l’ingresso in assise di Clotilde Criscuolo, la moglie di D’Amore abbandonò la maggioranza dopo appena sei mesi rendendo fragilissima l’allora maggioranza. Quello fu l’inizio della fine della gestione targata Alfonso Golia. Chi fu il “garante” di quell’accordo, quindi di Criscuolo? Proprio D’Amore. Errare è umano, perseverare è diabolico.
AVERSA MODERATA PUNTA SU GENNY CIARAMELLA
Il timoniere in pectore del civico consesso ha calato un altro “carico” sul tavolo. “I nomi dei due assessori di Aversa Moderata li fa Aversa Moderata, altrimenti di fatto ottiene un solo assessorato”. Innocenti ha già in mente il nome giusto per le deleghe a Bilancio e Finanze: Genny Ciaramella. Cosa dire? Meglio non si può. Nessuno, nemmeno Matacena, potrebbe opporsi. Se poi il sindaco ha preso un accordo preventivo con D’Amore il problema è suo. Anche perché non lo ha concordato con nessuna componente della coalizione. L’altro assessore di Aversa Moderata sarà Olga Diana, già consigliere comunale di Aversa e vicepresidente della Provincia di Caserta. Al suo posto in assise entrerà Genny Marino. Noi Aversani punta su Federica Turco, anche lei, seppur giovane, con un consistente curriculum politico-amministrativo (ex sindaco e già membro del civico consesso). Il nome del maschio non è stato ancora deciso. Sagliocco potrebbe fare un passo di lato. D’Amore nell’esecutivo in quota Noi Aversani? Sì, no, forse. Strada spianata per Orlando De Cristofaro (Urbanistica) e Alfonso Oliva, con delega di vicesindaco.
FORZA AZZURRA SARÀ ROSA, MA NON C’È L’ACCORDO
Un altro scoglio riguarda Forza Azzurra. Qui c’è un doppio impaccio. Il primo: l’autocandidatura di Gianpaolo Dello Vicario, assente al vertice di ieri, non entusiasma nessuno, qualora il fratello non si dimettesse da consigliere comunale per favorire l’ingresso di Stefano Di Grazia nel civico consesso. Matacena lo ha fatto capire chiaramente: “Vi pare normale che un fratello fa l’assessore e un altro siede in assise?”. No, non è normale, neppure per gli alleati. Il secondo intoppo riguarda il “genere”. Essendosi piazzata come quinta lista della coalizione a Forza Azzurra spetterà un assessore donna. Ma l’ipotesi al femminile non è andata giù a Giovanni Tirozzi, che ha partecipato all’incontro per conto di Aversa Azzurra, assieme a Vincenzo Gallozzi, ex primo dirigente del commissariato normanno. Tirozzi, presentatore della lista e dipendente della Provincia di Caserta (attenzione!), è stato catapultato nella riunione da Gianpaolo Dello Vicario con un mandato preciso: “Forza Azzurra indica come assessore il coordinatore cittadino di Forza Italia”. Alias, Gianpaolo Dello Vicario è l’assessore di Forza Azzurra.
MAGLIOCCA SI “VENDE” DI GRAZIA, DELLO VICARIO PURE
Il nome dell’avvocato è fortemente perorato da Giorgio Magliocca. Durante l’incontro di ieri il presidente dell’ente dell’ex Saint Gobain ha subissato di telefonate Matacena per sponsorizzare Dello Vicario. Una raffica di chiamate più frenetiche di quelle tra due fidanzatini nella prima settimana dal fatidico “sì”. Perché Magliocca interferisce con tanta fastidiosa insistenza con le scelte politiche di Forza Italia di Aversa? E soprattutto a che titolo? Il leader provinciale è Giuseppe Guida. Un arcano facile da svelare: il presidente della Provincia si candiderà alle regionali e punta sull’appoggio della famiglia Dello Vicario. “Ad Aversa prenderò mille preferenze”, va dicendo in giro. Mille voti? È più probabile che Dracula diventi donatore Avis. Sottobanco Magliocca si è “venduto” politicamente Stefano Di Grazia, al quale aveva assicurato che sarebbe entrato in assise o sarebbe stato indicato come assessore in quota FI. Il “povero” Di Grazia ha subito due delusioni. Infatti era già stato “venduto” politicamente da Gianpaolo Dello Vicario, che ha disatteso l’impegno di consegnare a Matacena una rosa di nomi di Forza Italia tra cui proprio quello di Di Grazia. Il coordinatore cittadino azzurro ha pensato bene (per sé) di indicare soltanto il proprio nome. Difficilmente il blitz dei Dello Vicario andrà in porto. Di Grazia, che è componente della direzione provinciale del partito, è pronto alla terza guerra mondiale per evitare che Forza Italia di Aversa diventi un affare di famiglia. Di solito le trattorie sono a conduzione familiare. Ultima annotazione. A un certo punto ieri sera Tirozzi ha chiesto di discutere non solo della giunta ma anche di altre nomine di competenza del sindaco. Una proposta indecente. Tutti i presenti hanno pensato in cuor loro: “Ma questo è scemo!”. Il primo ad opporsi è stato Gallozzi. Di fronte al muro degli alleati Tirozzi ha abbandonato la riunione con tono polemico. Voleva avere pure ragione. Sic!
Mario De Michele