Pasquale Lamberti lascia Orta al Centro e si dichiara indipendente. Con un lungo e dettagliato documento il consigliere comunale spiega le ragioni della sua “sofferta” scelta. “A seguito di riflessioni politiche – si legge nella comunicazione al sindaco, al presidente dell’assise e ai componenti del civico consesso – scaturenti da quanto accaduto nell’ultima seduta del consiglio comunale del 27.01.25, nella quale la consigliera Mena Capasso, sedicente capogruppo della lista “Orta al Centro”, esprimeva mediante un comunicato nient’affatto da me condiviso, la sua contrarietà all’approvazione del bilancio di previsione, mentre al contrario io sceglievo di votare a favore, ritenendo lo stesso uno strumento indispensabile per il prosieguo dell’attività amministrativa, già pesantemente rallentata dalle precarie condizioni finanziarie in cui versa l’Ente, prendendo atto che di fatto si era creata una frattura insanabile all’interno del gruppo consiliare Orta al Centro, comunico la propria sofferta decisione di uscire da detto gruppo di Orta al Centro. È doveroso precisare che già da qualche tempo si erano profilate divergenze di vedute sia nei metodi di lavoro che nelle priorità politico-amministrativo, divergenze che ad oggi si sono ulteriormente acuite, nonostante tentativi di dialogo. Difatti all’interno del gruppo è venuta meno la volontà di dialogare e di mediare tra posizioni sia pur divergenti, come non dovrebbe accadere in qualsiasi gruppo sufficientemente coeso. Pertanto, io ritengo necessario, in vista del perseguimento del bene comune, assumere una posizione autonoma e proseguire così nell’espletamento del mandato popolare di consigliere comunale da indipendente”.
“È ancora più doveroso precisare – aggiunge Lamberti – che tale scelta non è dettata né da rancore né da contrapposizioni personali, ma dall’obbligo morale di agire con coerenza rispetto ai principi ed ai valori, che devono guidare l’azione amministrativa. Ricordo inoltre, che il gruppo “Orta al Centro”, a cui aderii, inizialmente contava ben quattro consiglieri uniti da un progetto e da un programma pienamente condivisi. Nel corso dei mesi due colleghi hanno per motivazioni personali deciso di lasciare, facendo ridurre così la rappresentanza originaria. Nonostante il gruppo si fosse ridotto a soli due consiglieri, le divergenze di vedute non solo non si sono risolte, ma si sono addirittura aggravate, essendo venuti meno, come dicevo sopra, il dialogo e la dialettica interna necessari per la gestione democratica dell’amministrazione. Ribadisco che non nutro alcun rancore personale nei confronti dei colleghi né intendo sminuirne il lavoro. Al contrario ringrazio per il percorso condiviso fin qui e rinnovo il rispetto per le persone”.
Il consigliere Lamberti rimarca le motivazioni politico-amministrative della sua decisione di lasciare Orta al Centro. “Ritengo fondamentale conservare la mia libertà di giudizio e di azione, soprattutto quando si tratta di scelte finalizzate al perseguimento del bene comune. Qualora si dovessero verificare convergenze con il mio ex gruppo o con altre forze politiche su singole questioni, sarò disponibile al confronto, nell’ottica di una politica basata sui contenuti e non su contrapposizioni pregiudiziali. Resto fedele ai principi e agli impegni presi con i cittadini, con l’obiettivo di lavorare – lo ribadisco con forza – per il bene comune e per il progresso della nostra città. In tale ottica io sarò sempre al fianco di chi vorrà contrastare il perseguimento di beceri e miopi interessi di parte o addirittura personali, ostacolando così il perseguimento del bene comune. Il mio contributo all’azione amministrativa, infine, si inserirà sempre in una cornice di riferimento valoriale che avrà costantemente al suo centro il “prendersi cura degli altri”. Riconosco il ruolo e la responsabilità dell’attuale maggioranza e del sindaco nella guida della città e, pur nella mia nuova posizione, manterrò un atteggiamento costruttivo e aperto al dialogo”.
L’ex esponente del gruppo politico-consiliare guidata da Andrea Villano precisa che non sarà organico alla maggioranza riservandosi di votare punto per punto gli argomenti promossi da Santillo e company. “Sosterrò – sottolinea Lamberti – le iniziative che riterrò utili per la comunità e, allo stesso tempo, non mancherò di esprimere il mio dissenso quando necessario, sempre con spirito di responsabilità e rispetto istituzionale. Invito tutti a una riflessione: spesso la politica viene vissuta come uno scontro tra fazioni, ma ritengo che debba mirare alla ricerca del bene comune, alla costruzione di soluzioni condivise nel rispetto delle istituzioni. Fare politica, per me, significa ascoltare le esigenze reali dei cittadini e impegnarsi per rispondere ai loro bisogni, mantenendo sempre un approccio costruttivo e responsabile. Resto a disposizione dei cittadini e di tutti i colleghi che vorranno lavorare con me per proporre soluzioni concrete ai problemi di Orta di Atella. Sono convinto che, al di là delle appartenenze politiche, ciò che deve guidarci sia il senso di responsabilità e lo spirito di servizio. Che è poi «Il mio credo politico»”.
L’addio di Pasquale Lamberti a Orta al Centro ha il sapore amaro. A differenza di altri, non è un consigliere comunale che si fa condizionare da interessi personali o da accordi di potere. È una persona perbene e onesta, non si discute. Infatti ha rifiutato la proposta di Santillo e della “nuova” maggioranza di recuperare in giunta l’assessore dimissionario Florentia Lamberti, che è sua cugina. Come ha lui stesso evidenziato lo strappo nasce dal passaggio all’opposizione del gruppo e soprattutto dalla difficoltà dell’ex sindaco Villano di trovare una sintesi tra le diverse posizioni all’interno del movimento politico-consiliare. Ma l’elemento più discordante è rappresentato da un punto su cui ha posto l’accento nel documento: “Tenere fede ai principi e agli impegni presi con i cittadini, con l’obiettivo di lavorare per il bene comune”.
Non mettiamo in dubbio la buona fede del consigliere Lamberti. Ma su questo aspetto invitiamo lui e tutti, la popolazione in primis, a una riflessione semplice: dopo 20 mesi di amministrazione si dovrebbe fare un bilancio dei risultati ottenuti dalla squadra di governo, non ci si può ancora limitare a dire “vogliamo il bene della città”; dopo 20 mesi di amministrazione si procede a una valutazione dell’operato del sindaco e degli assessori, non si possono richiamare gli “impegni con gli elettori”; dopo 20 mesi di amministrazione ci si dovrebbe chiedere se è stato fatto il “bene della città” e se in concreto si è tenuto “fede agli impegni con gli elettori”. Altrimenti, seguendo questa logica, si dovrebbe mantenere in vita anche un’amministrazione che produce danni alla popolazione. In altre parole, il concetto di “bene della città” deve trovare una corrispondenza concreta nella realtà. Bisogna dire ciò che si è fatto e ciò che non si è fatto. Amministrare per amministrare, cioè tirare a campare, o peggio amministrare per il potere o per finalità personali e affaristiche significa fare l’opposto del “bene della città”, si tramuta nel danneggiare la città.
Ecco il netto punto di divergenza con Lamberti. Egregio consigliere, lei non dovrebbe solamente dire che “Orta va amministrata” ma che “Orta va amministrata bene”. Anzi, “Orta va amministrata bene nel rispetto della legalità”. Chieda ai suoi elettori, parli con i cittadini. È questo che vogliono. Esimio consigliere Lamberti, ci rivolgiamo a lei perché non è un imbroglione, una consiliatura che completa i 5 anni di mandato senza aver affrontato e risolto i problemi della collettività, ma addirittura peggiorando lo stato delle cose, ha fatto il bene o il male della città? Si faccia questa domanda e si dia una risposta.
Mario De Michele