I fatti sono questi: i Comuni di Cesa e Parete selezionano due tecnici per il progetto “Professionisti al Sud”, nell’ambito del programma complementare al Pon Governance e Capacità istituzionale 2014-2020 (link in basso). Importo complessivo di 101.504 euro. Da spartirsi in due. Chi sono i vincitori? Uno è Giuseppe Mangiacapre di Cesa, l’altro Raffaele Macchione di Parete. Una coincidenza per qualcuno, un caso sospetto per altri, un risultato quasi matematico per il sindaco di Cesa Enzo Guida. Su Facebook il primo cittadino risponde a chi rinfaccia agli amministratori locali di “sistemare tutti amici e parentele”: “Buona sera è a conoscenza di quanti erano i partecipanti? 6…di questi 6 sa quanti erano di Cesa? 2 vale a dire circa il 33 per cento dei partecipanti o meglio un terzo di partecipanti. Dunque – osserva Guida – era molto probabile che uno dei vincitori fosse di Cesa. Per altro la commissione prima del colloquio ha valutato, secondo le indicazioni del Ministero, i curriculum ed anche in base a questi ha stilato la graduatoria”. Ironici i commenti dei cybernauti: “Che coincidenza”, si legge su un profilo. “Non credo nelle coincidenze”, replica un altro. “Ovviamente”, chiosa un “navigatore” (tutti i post in basso). I due tecnici prescelti si occuperanno di progettazione tecnica, esecuzione di opere ed interventi pubblici e gestione dei procedimenti legati alla loro realizzazione. Mangiacapre e Macchione si metteranno in tasca 50.752 euro a testa. Un bel gruzzoletto. La paga giornaliera è stratosferica: 400 euro a persona al netto degli oneri accessori di legge e dell’Iva. La selezione si è svolta sulla base di curriculum e colloquio. Macchione ha ottenuto un risultato “omogeneo”: 24 per i titoli, 23 al colloquio. Totale: 47 punti. Mangiacapre invece si è piazzato secondo grazie al colloquio (27), dopo un pessimo punteggio per i titoli (18,5). Totale: 45,5. E proprio per il boom al colloquio ha soffiato il posto a Mario Oscurato che ha ottenuto 24,5 per il curriculum e soltanto 21 al colloquio. Totale: 45,5. Pur ottenendo lo stesso punteggio di Mangiacapre, quest’ultimo è risultato secondo perché il bando prevede che “a parità di punteggio prevarrà il candidato che avrà conseguito il maggior punteggio al colloquio”. Il primato di Macchione è “macchiato”, scusate il gioco di parole, soltanto dal fatto che è di Parete, uno dei due Comuni parte in causa. Ma il risultato è schiacciante. È arrivato di gran lunga primo. La votazione di Mangiacapre è meno lineare. Il suo curriculum era poco consistente rispetto a quello di Oscurato: 6 punti in meno. Un distacco siderale in vista del colloquio. Ma la seconda fase della selezione riserva una sorpresa inattesa (o no?): al colloquio Mangiacapre svetta con ben 27 punti, il risultato più alto in assoluto, mentre Oscurato si ferma a 21. Un divario di 6 punti. Proprio quelli necessari per far appaiare al secondo posto i due contendenti. Mangiacapre ha poi superato Oscurato grazie al criterio già citato “che a parità di punteggio prevarrà il candidato che avrà conseguito il maggior punteggio al colloquio”. Una rimonta trionfale. Per carità, tutto si è svolto regolarmente. Quanto meno non spetta a noi, in assenza di prove, dubitare della bontà della selezione. Ma consentiteci qualche riflessione. La prima: Oscurato si presenta con un curriculum così pesante da incamerare ben 24,5 punti. Il punteggio più alto di tutti gli altri contendenti. Poi al colloquio porta a casa un misero 21. Il basso di tutti. Come mai? Ha fatto scena muta? Ha proferito qualche parolaccia alla commissione? Improbabile. Anzi impossibile. E qui scatta la seconda riflessione: come si sono svolti i colloqui? Facile rispondere: con la più totale discrezionalità. Ed ecco l’a nostra ultima considerazione: non sarebbe meglio determinare la qualificazione professionale di un tecnico in base ai titoli (oggettivi) rispetto al colloquio (soggettivo)?
Peraltro il secondo posto di Giuseppe Mangiacapre solleva un formicaio di perplessità anche sul piano dell’opportunità. Il tecnico vincitore del bando è il segretario del Partito democratico di Cesa, già risultato idoneo ai concorsi comunali. Il sindaco Guida è del Pd, per sua stessa ammissione. È opportuno che un esponente politico di spicco della maggioranza partecipi ad un bando indetto dall’amministrazione comunale che lui stesso sostiene come leader di partito? Non sarebbe il caso che Mangiacapre decidesse, una volta per tutte, se fare il capo del Pd o il tecnico, pagato con soldi pubblici, nella città dove possiede un’evidente influenza politica? Ricordate quando i dem rinfacciavano a Berlusconi un giorno sì e l’altro pure il suo conflitto di interessi? Qualcuno, all’epoca, anche dal versante della sinistra, rimarcava che in Italia ci sono tanti conflitti di interesse, piccoli e grandi. Ecco, Mangiacapre è il rappresentante in salsa democratica di uno di questi conflitti. Cosa penserà il commissario provinciale del Pd Susanna Camuso che nell’ultima campagna adesioni lo ha nominato responsabile del tesseramento? La senatrice si è sempre battuta contro tutte le forme di confitto di interesse. Averne uno in casa non sarà il massimo. E cosa penseranno i cittadini di Cesa? È facilmente immaginabile: oltre a concorsopoli c’è anche incaricopoli. Ricorderete gli affidamenti diretti di incarichi professionali a parenti stretti della maggioranza, come i consiglieri Cesario Villano e Nicola Autiero. La moglie di Cesare deve non solo essere onesta, ma anche sembrare onesta. Evidentemente Guida e company non hanno studiato la storia antica. Intanto l’opposizione consiliare non si fa sentire. A Pasqua siamo tutti più buoni. O più probabilmente Raffaele Bencivenga, Luigi De Angelis, Maria Rosaria Guarino e Maria Oliva si staranno occupando di cose molto più importanti: l’apertura locale di un dipartimento della Nasa. Gli amministratori di Cesa sono i primi produttori al mondo di balle spaziali.
Mario De Michele
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ALCUNI POST SU FACEBOOK E REPLICA DEL SINDACO