”In ballo non c’e’ solo la liberta’ di una persona” ma ”la democrazia del nostro Paese. L’equilibrio tra la magistratura e gli altri poteri. Un equilibrio che si e’ rotto non oggi, ma all’inizio di Tangentopoli, quando venne meno quell’immunita’ parlamentare voluta dai nostri costituenti come garanzia dell’equilibrio tra i poteri dello Stato”. Parola di Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera, che in un’ intervista a Libero anticipa il discorso che insieme al presidente dei senatori del Pdl Renato Schifani fara’ al presidente della Repubblica.
Al centro la riforma della giustizia. Al capo dello Stato, spiega, ricordera’ la storia del Silvio Berlusconi ”pacificatore”, dall’ingresso in politica nel ’94, che ha coinciso con l’inizio dei suoi ”guai giudiziari”, ”come se lui avesse rotto il progetto di certi poteri che si apprestavano a occupare il Paese attraverso il forse ignaro Occhetto”. Da Napolitano, Brunetta si aspetta ”una risposta alta” e si attende ”che ribadisca quello che ha gia’ detto: riforma della giustizia subito”. Intervistato anche da Repubblica, Brunetta sottolinea che ”il tema centrale e’ la riforma della giustizia”. La chiedono, aggiunge, ”Berlusconi, milioni di cittadini e lo stesso Napolitano. Gli unici a non volerla sono solo i dirigenti di uno strano partito che mi pare si chiami Partito democratico. Solo Epifani, segretario pro tempore e in quanto tale dalla faccia perennemente feroce, dice che in Italia non c’e’ un problema giustizia”. In ogni caso, spiega al quotidiano diretto da Ezio Mauro, la manifestazione di oggi di fronte alla residenza romana di Berlusconi ”e’ per la democrazia, la giustizia e la liberta”’, ”non e’ per mettere sotto pressione il capo dello Stato”.