E’ salito sul palco di Udine applaudito dalle centinaia di sostenitori, venuti ad ascoltarlo da tutta la regione, ma e’ stato anche insultato da un gruppo di giovani che per tutta l’ora del comizio gli hanno urlato contro. Silvio Berlusconi ha risposto ai suoi contestatori e ha lanciato quello che suona come un ultimatum: “O facciamo subito un governo forte o andiamo a votare a giugno”.
Berlusconi ha chiuso la campagna elettorale del Pdl in Friuli Venezia Giulia accanto al suo candidato, Renzo Tondo, presidente uscente. I contestatori hanno accolto il Cavaliere gridandogli “buffone” e Berlusconi ha risposto col sorriso, “vi stavamo aspettando – ha detto – queste urla dimostrano che non avete rispetto per gli avversari. Noi siamo piu’ avanti, qui c’e’ gente bella mentre voi li’ con tutte quelle barbe…”. Il leader del Pdl ha parlato al termine di una giornata in cui Franco Marini, candidato dell’intesa con il centrosinistra per la corsa al Quirinale e’ naufragato sotto i colpi dei franchi tiratori e di parte del centrosinistra.
“Ho lasciato Alfano a trattare a Roma”, ha detto Berlusconi e ha dato la colpa della mancata intesa alla sinistra. “Avremmo voluto eleggere oggi il capo dello Stato – ha detto il Cavaliere dal palco – e avevamo fatto un intesa con Monti e con il Pd. Abbiamo dovuto constatare che guerre interne alla sinistra stanno paralizzando il Pd”. Berlusconi ne ha per tutti: della Gabanelli dice che con lei al Quirinale “ci sarebbero state le manette sulla bandiera italiana” e dei parlamentari 5 stelle dice che sono “come la corrida, dilettanti allo sbaraglio”, “volgari” e “che hanno comportamenti assurdi”.
Il leader del Pdl non ha parlato solo di attualita’ ed e’ tornato a scagliarsi contro la magistratura. “La associazioni dentro l’Anm sono come la P2 – tuona – perche’ tengono segreti i nomi degli iscritti, mentre un cittadino ha il diritto di sapere se un giudice che lo sta giudicando e’ di idee politiche opposte alla sua”, per questo Berlusconi afferma che una delle cose che il nuovo governo dovra’ fare oltre alla manovra economica, sara’ la riforma della giustizia e il cambio della Costituzione per consentire l’elezione diretta del presidente della repubblica. Dalle questioni nazionali il leader del Pdl e’ passato a quelle locali e affronta i temi cari alle imprese: riduzione delle tasse, maggiore autonomia e sviluppo delle infrastrutture.
“Solo con meno burocrazia e piu’ infrastrutture possiamo impedire che le imprese da qui se ne vadano in Croazia – ha detto – perche’ li sono accolti da una burocrazia amica e da meno tasse e solo con noi al governo si potranno avere risultati concreti”. Berlusconi dopo il comizio e’ rimasto mezz’ora a stringere le mani dei suoi sostenitori assiepati sotto al palco e dietro le transenne nelle strade vicine.