“Bersani sa quali sono le mie richieste”. Silvio Berlusconi non nasconde lo scetticismo ma è disposto ad utilizzare fino all’ultimo minuto utile per trovare un’intesa con il leader Pd a condizione però di non cedere terreno: il segretario democratico può andare a palazzo Chigi se al Quirinale va una personalità proposta dal centrodestra. Domani il premier incaricato chiuderà la consultazioni per poi salire al Colle a riferire l’esito degli incontri: c’é ancora tempo, dunque, per dar modo ai ‘pontieri’ proseguire la trattativa.

L’ex capo del governo sembra fermamente intenzionato a mantenere il punto e lasciare il cerino nelle mani del segretario del Pd: sta a lui decidere se vuole un’intesa con noi ed avere i voti del Pdl per dar vita ad un governo – è il ragionamento – oppure chiudere su tutto, Colle compreso, occupando tutte le cariche Istituzionali come ha fatto fin’ora. Al momento la strada però è tutta in salita nonostante i boatos che hanno tenuto banco per tutto il giorno a Montecitorio secondo cui il Cavaliere avrebbe dato il via libera ad un’intesa: La situazione – spiegano diversi fedelissimi del Cav – per quanto ci riguarda è ferma. Ora sta al Pd farci sapere se accetta le condizioni. In quel caso possiamo sederci a discutere. L’intenzione dell’ex premier infatti è quella di ottenere prima il via libera all’accordo sul Capo dello Stato e poi passare a discutere dei nomi così come del possibile reincarico da proporre a Giorgio Napolitano, soluzione per nulla sgradita a palazzo Grazioli. E come spesso accade in questi casi, l’ex capo del governo tiene sul tavolo diverse soluzioni. Che la situazione sia ancora fluida lo dimostra la nota serale del segretario del partito Angelino Alfano “La vicenda è chiusa e l’ha chiusa Bersani che ora si trova nel vicolo cieco”, è l’accusa dell’ex Guardasigilli che però rilancia: “Sta a lui, ora, rovesciare la situazione, se vuole e se può, nell’interesse del Paese”. Parole che da un lato servono a mettere a tacere le voci di un’intesa già siglata, ma che dall’altro appaiono come un modo per rilanciare, prima che il tempo scada, l’offerta di collaborazione. Ma è anche la la trattativa condotta da Alfano ad essere oggetto di discussione dentro il Pdl. La sensazione di più di qualche pidiellino è che il segretario sia andato oltre la linea concordata dal Cavaliere, forzando la mano nel chiudere a tutti i costi un accordo più di quanto voglia in realtà Berlusconi. E non è un caso infatti che Berlusconi si sia affidato anche ad altri ‘ambasciatori’ (Gianni Letta in testa) per sondare capire fino a che punto ci siano i margini per chiudere con Bersani. Intanto ad Arcore pensano anche al possibile dopo Bersani. Nonostante si dica ufficialmente che l’unica alternativa sia tornare al voto, il Pdl è convinto che il Capo dello Stato sia pronto ad affidare l’incarico ad una personalità super partes per tentare di dar vita ad un governo di larghe intese.

 

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