Dobbiamo riportare a votare quel 33% dei nostri elettori che sono rimasti a casa. E’ questo l’obiettivo che Silvio Berlusconi ha discusso con lo stato maggiore del partito riunito a Palazzo Grazioli per fare una prima analisi del voto amministrativo in cui è stata certificata una netta sconfitta del Pdl, ma soprattutto per iniziare a studiare le contromisure adatte per riportare il partito a quelle percentuali raggiunte alle elezioni del 2008.
E proprio una delle strade individuate da Silvio Berlusconi, a quanto raccontano alcuni partecipanti, sarebbe quella di lavorare ad una federazione dei moderati. Un progetto che nelle intenzioni dell’ex capo del governo dovrebbe riconquistare i voti di quell’area moderata che è rimasta senza un punto di riferimento. La cautela è d’obbligo anche perché è lo stesso Cavaliere ad essere consapevole delle difficoltà dell’iniziativa che incontra delle resistenze interne al partito con l’area degli ex An poco convinta nel trasformare il Pdl in una ‘casa’ dei moderati. L’altro punto interrogativo è poi l’atteggiamento di Pier Ferdinando Casini che come il Cavaliere ipotizza la costruzione di un contenitore dei moderati. L’obiettivo è quello di evitare che sia il leader dell’Udc il regista dell’operazione. Ed è proprio l’ipotesi di arrivare ad una federazione di partiti quella discussa stanotte, anche se in maniera del tutto prematura, con lo stato maggiore pidiellino. Sempre nel corso della riunione si è poi affrontato il capitolo del governo. Al momento, a quanto spiega più di qualche partecipante, la linea non cambia. Berlusconi avrebbe ribadito il sostegno all’esecutivo guidato da Mario Monti mettendo bene in chiaro che il Pdl contesterà con forza qualsiasi provvedimento o iniziativa non ritenuti inadeguati.