Nel giorno della debacle del Pdl, temuta e annunciata, Silvio Berlusconi sceglie di starsene lontano dall’Italia rintanandosi quasi tutto il giorno al Cremlino per il ritorno dell’amico Putin alla presidenza. Prima la solenne cerimonia di giuramento, che lo vede applaudire in priva fila vicino la tribuna;
poi un nuovo incontro ristretto con ”Volodia” dopo quello seguito all’ ”incoronazione”. Per Giuliano Amato e’ ”singolare” che il Cavaliere abbia deciso di partire alla volta di Mosca e lasciare da solo il suo partito in un momento difficile. Ma Berlusconi non ci vede niente di male. I cronisti delle agenzie italiane lo intercettano prima del suo ritorno al Cremlino, mezz’ora dopo i primi exit poll che preannunciano il tonfo del Pdl. ”Non so nulla, ho telefonato poco fa al mio partito, i dati sono ancora molto scarsi, ci siamo dati appuntamento al mio ritorno stasera dal Cremlino”, taglia corto. I cronisti promettono di attenderlo: ”Se non avete nulla di meglio da fare…”, scherza. Si concede sul governo Monti: (”sostegno convinto” ma non puo’ ”costringerci a votare misure non condivise”), nega problemi di leadership interna al partito, e’ evasivo sulla vittoria di Hollande (”lasciamo perdere”) e si allarga su Milan e Juve. Ma si accende solo quando puo’ ostentare che alla cerimonia del giuramento di Putin gli e’ stato riservato ”un posto d’onore tra i 3.000 invitati, in prima fila subito dopo i parenti”, ossia le mogli di Putin e di Medvedev.
Piu’ tardi, dopo aver assistito insieme a Schroeder e ad altri ospiti illustri, Putin giocare con una squadra dilettante una partita di hockey su ghiaccio, il Cavaliere si sbottona sui risultati elettorali. E stupisce tutti dando una lettura ottimistica di quello che e’ accaduto in Italia. ”Sono risultati al di sopra delle mie aspettative” commenta l’ex premier, che non esita a bacchettare Alfano per l’ammissione della sconfitta: ”Non sono di questo avviso. Ora che c’e’ il festival dell’antipolitica pensavo ci fosse un’affluenza piu’ bassa e piu’ penalizzante per noi”. Quindi snocciola i dati che gli sono stati comunicati per telefono: i comuni dove il pdl vince al primo turno, quelli (tredici) dove va al ballottaggio. Insomma non c’e’ da preoccuparsi troppo. Pero’ anche Berlusconi deve essere preoccupato, se rilancia la confederazione di ”tutti i moderati” che ”si oppongono alla sinistra”. ”Se restiamo tutti uniti possiamo anche vincere le prossime elezioni” sostiene.
Poi torna a parlare di Putin. Per smentire che sia stato pesantemente contestato in piazza: ”Le proteste anti-Putin? Sono frange piccolissime”, taglia corto. Domani il ritorno in Italia, dove trovera’ ad aspettarlo un partito ammaccato dalla prova elettorale