Silvio Berlusconi prova a ‘rubare’ la scena al nuovo presidente del Consiglio e nel giorno del primo intervento in aula al Senato di Mario Monti, l’ex premier riunisce senatori e deputati e detta la linea (tornera’ a farlo anche domani, ma stavolta intervenendo in Aula, per la fiducia a Montecitorio): il Pdl votera’ compatto ma gli fa sapere che il governo del professore della Bocconi ha i mesi contati.

Non appena avra’ portato a termine il programma sulle misure anti-crisi contenute nella lettera all’Ue, dice Berlusconi, si tornera’ al voto. Del resto, anche se molti lo indicano come il campione che salvera’ l’Italia, come Maradona fece con il Napoli, da solo Monti non riuscira’ a raddrizzare la situazione, e’ stato il paragone usato dall’ex premier. Nel frattempo, il partito di via dell’Umilta’ lavorera’ per riconquistare gli elettori, riorganizzarsi e vincere la prossime elezioni. La mattina, a palazzo Madama, Berlusconi usa toni piu’ battaglieri. Forse perche’ li’ i numeri sono dalla sua parte, e la certezza di poter determinare le scelte del nuovo governo e’ piu’ concreta (la durata dell’esecutivo dipende da noi, afferma con i senatori). Nonostante piu’ volte il Cavaliere ricorra al termine ‘responsabilita”, le parole usate con i senatori sono piu’ da leader dell’opposizione, quando quasi arriva a gridare al ‘golpe’ – anche se poi dall’ufficio stampa arriva la smentita – e parla di democrazia sospesa perche’ l’Italia e’ governata da un esecutivo che non e’ passato attraverso il voto popolare. Berlusconi parla da leader, un leader intenzionato a riprendere in mano le redini del partito (“So che volevate che mi ritirassi a scrivere le mie memorie, ma non lo faro'”) e portarlo verso una nuova vittoria. Ne e’ convinto, Berlusconi, e non manca di sottolinearlo con i suoi. Del resto, e’ il ragionamento gia’ svolto anche ieri sera all’ufficio di presidenza, questo periodo di governo tecnico in fondo puo’ tramutarsi in una opportunita’ per il Pdl. Perche’ si sa, spiega ai deputati in serata, chi governa in un momento di crisi e’ costretto a scelte dolorose e stare al governo non paga quando si torna davanti agli elettori. Il Cavaliere ‘promuove’ Monti, gli garantisce un sostegno leale e di collaborazione. Ma lo mette anche in guardia: non accetteremo mai una patrimoniale (“lo abbiamo gia’ detto al professor Monti”, dice uscendo da palazzo Madama).

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