“Finalmente siamo a misure concrete per i giovani imprenditori e per le categorie produttive; un credito d’imposta per chi, premiando il merito, assume laureati; una riduzione dei tempi della giustizia civile. Tutto questo significa che si sta andando nella direzione che noi abbiamo sollecitato al governo”.

Lo dice al Messaggero il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini a proposito del dl Sviluppo approvato ieri dal governo. Bene lo sviluppo, dunque, anche perché, sottolinea, “di troppo rigore si muore” e poi occorre pensare in chiave europea. “Si deve rilanciare il tema del federalismo europeo – spiega Casini -. La California era sull’orlo del crack ma nessuno si è posto il problema che la California uscisse dagli Stati Uniti perché c’é un sistema federale che sa essere compensativo degli eventuali squilibri. Noi invece abbiamo fatto la moneta unica ma poi ci siamo poi fermati lì”. “So benissimo che sostenere un governo che fa scelte impopolari è difficile, ma noi, come Udc, abbiamo scelto la nostra strada: il governo lo vogliamo rafforzare”. Agli “amici del Pdl” Casini dice: “non facciamo l’errore mortale di far mancare a Monti una mozione unitaria di sostegno in vista del vertice europeo del 28 giugno. Se il Parlamento italiano si presentasse in ordine sparso, darebbe un contributo enorme all’indebolimento della posizione negoziale che il presidente del Consiglio porterà in quella sede. Già ci sono tanti problemi, non aggiungiamone altri. Sarebbe un reato”. Casini interviene anche sulla riforma della legge elettorale: “per me un’intesa c’era già – afferma -, non capisco perché la si sia voluta azzerare. Era imperniata sulla possibilità di dare al primo partito o ai primi due un grande premio di maggioranza. Non è il sistema alla tedesca che mi sarebbe piaciuto, ma è un serio tentativo di conciliare l’esigenza di superare alleanze-baracconi con quella di dare governabilità al sistema”.

 

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