“Il nostro popolo ci ha mandato un segnale importante: è un primo passaggio di ricostruzione, dopo mesi difficilissimi. Il voto che arriva dalle città, dove il nostro partito è avanti dappertutto, riconosce che il governo Letta non è il governo dell’inciucio ma un compromesso fra partiti che restano alternativi”. Per il viceministro dell’ Economia Stefano Fassina, intervistato da Repubblica, il test delle urne è “superato” con un “risultato che aiuta il governo” e “ridimensiona le tentazioni elettorali di qualche falco del centrodestra”.

L’astensionismo “é preoccupante davvero. Il distacco fra politica e cittadini cresce. Senza risposte urgenti alla crisi economica non se ne esce. Pure Grillo è stato punito stavolta”, osserva Fassina, secondo cui una parte dell’ elettorato M5S è stata “delusa da Grillo che non ha dato risposte, senza impegnarsi nel cambiamento per cui la gente lo aveva votato. Non si è mostrato all’altezza della sfida, con i tanti no sbattuti in faccia a Bersani e Letta”. Tornando al Pd, “arrivano segnali confortanti”, anche se “in tre mesi dalle elezioni politiche è difficile fare miracoli”, dichiara Fassina. “Al Nord come al Sud, nelle città grandi come in quelle piccole, il risultato positivo per il Pd è omogeneo in tutta Italia. Dunque non si tratta solo della qualità dei candidati, che pure è determinante”.

 

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