Via libera del Governo al progetto di taglio dei costi della politica nelle regioni, varato ieri della Conferenza Stato-Regioni. In una seduta dedicata proprio agli enti locali, con il riordino delle province, il consiglio dei Ministri, infatti, ha “condiviso la proposta dei Presidenti delle Giunte e dei Consigli, all’interno della Conferenza Stato-Regioni, sul taglio ai costi della politica regionale”. La proposta, ricorda Palazzo Chigi, “garantisce il dimezzamento dei costi, per un risparmio complessivo di circa 40 milioni di euro l’anno”.

All’inizio di ottobre il Consiglio dei Ministri con il decreto legge sul contenimento della spesa dei Consigli regionali e sulla riduzione dell’apparato politico aveva affidato proprio alla Conferenza Stato-Regioni il compito di individuare le Regioni più “virtuose” per quanto riguarda la retribuzione del corpo politico regionale e i finanziamenti ai gruppi consiliari. L’intervento, mirato a “ridurre gli sprechi e gli usi impropri delle finanze pubbliche a livello locale, ha creato le condizioni per una gestione amministrativa e contabile efficienti, rispettose della legalità e trasparenti”, come spiega il comunicato finale del Consiglio dei Ministri. La Conferenza Stato-Regioni ha indicato nell’Umbria la regione più virtuosa per quanto riguarda la retribuzione dei Presidenti di Giunta, l’Emilia Romagna per quanto riguarda i consiglieri regionali e, per i finanziamenti ai gruppi consiliari, ha indicato la Regione Abruzzo. La scelta del Consiglio di condividere la proposta della Conferenza rende “superflua l’adozione di un provvedimento espresso. Le Regioni dovranno adeguarsi ai nuovi standard entro il 30 novembre”. Con l’accettazione della proposta da parte del Governo, i presidenti delle Regioni guadagneranno circa 7.400 euro netti al mese (ora ne prendevano, a seconda delle Regioni, tra i 7 e i 14 mila), comprendendo stipendio ed indennità varie, adeguandosi allo stipendio del presidente dell’Umbria. I consiglieri guadagneranno circa mille euro in meno e godranno di 5 mila euro l’anno come spese per i gruppi, spese che, così caleranno di ben il 50%, con un risparmio totale di circa 40 milioni di euro l’anno. Lo stipendio dei consiglieri sarà dunque uniforme in tutta Italia e verrà verrà parametrato a quello attuale dei consiglieri in Emilia Romagna, che oggi guadagnano meno di tutti. (ANSA).

 

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