Confronto tv al vetriolo tra i candidati in lizza alla carica di Presidente della Regione Lazio, organizzato oggi presso gli studi Rai di Saxa Rubra dal Tgr Lazio. Unico candidato non presente all’appello e’ stato quello del Movimento 5 Stelle, Davide Barillari, che ha disertato la tribuna televisiva per ”impegni presi in precedenza a Rieti”, perche’ ”alla tv preferiamo i cittadini”.

Scintille tra l’esponente di Rivoluzione Civile Sandro Ruotolo e il candidato di Casapound Simone Di Stefano. Appena presa la parola l’ex giornalista di ”Anno Zero” si e’ rifiutato, per la seconda volta, di dare la mano a Di Stefano, come gia’ era avvenuto la scorsa volta nel corso del primo confronto elettorale organizzato dal Tgr Lazio, quando Ruotolo si era dichiarato ”orgogliosamente antifascista”. “Il principio del nostro partito e’ quello della coerenza -ha sottolineato Ruotolo durante la registrazione della tribuna politica- per noi la Costituzione e’ sacra. Noi ci rifacciamo al principio della Costituzione che e’ quello dell’antifascismo”. Ruotolo ha poi ricordato l’episodio avvenuto a Civita Castellana due settimana fa: ”Sono stato insultato e intimidito con fumogeni da parte di alcuni membri di Casapound che hanno definito l’accaduto una goliardata”.

E subito dopo si e’ alzando abbandonando gli studi di Saxa Rubra. La risposta di Di Stefano non si e’ fatta attendere: “Nessuno stigmatizza questi atteggiamenti -ha detto il candidato di Casapound- qualcuno pensa che uccidere un fascista non sia un reato o che i nostri comizi possono essere assaltati con le immagini di un piccone come negli anni ’70. L’atteggiamento del signor Ruotolo -ha proseguito il candidato di Casapound alla Presidenza del Lazio- e’ fatto solo per rubare voti a qualcuno”. Battibecco anche tra Giulia Bongiorno di Lista Civica Bongiorno e Francesco Storace, candidato del centrodestra. Il ‘caso’ e’ nato dalla questione sui fondi europei. “Quanti ne avete usati?”, ha chiesto la Bongiorno a Storace. “Il cento per cento durante il mio mandato”, ha prontamente risposto il candidato del centrodestra. Ma la Bongiorno ha rincarato la dose aggiungendo: “Ma che sciocchezza, siete stati bacchettati” e Storace, che l’ha chiamata “Ciocchetti”, ha ironizzato: “In quei cinque anni la Bongiorno stava in Sicilia, io a Roma. Cosa ne sapevi? Chi sei maga mago’?”. “Tipico di Berlusconi -ha replicato infastidita la Bongiorno- offendi le donne”. Polemiche anche durante l’appello finale agli elettori, quando il candidato di Lista Amnistia Giustizia Liberta’ ha abbandonato gli studi Rai prima della fine della registrazione della puntata della tribuna elettorale del Tgr Lazio, perche’ ”interrotto”. ”Stavo finendo il discorso -ha detto il candidato radicale alla presidenza della Regione Lazio- ma sono stato tagliato. Non si fa cosi”.

 

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