“L’Europa deve uscire da un circolo vizioso fatto di debito, austerità, recessione, ed infine un debito ancora più elevato: da questo circolo vizioso non si esce se non c’é una strategia per la crescita. Questo non significa rinunciare al rigore finanziario, ma accompagnare la riduzione della spesa pubblica con una politica non solo di riforme strutturali, ma anche di investimenti per promuovere crescita ed occupazione.
Tutto questo comporta un coordinamento più forte delle politiche nazionali e una vera e propria strategia europea”. E’ questo il bilancio fatto da Massimo D’Alema nella seconda giornata di lavoro del seminario su “L’Italia tra crisi e pari opportunità “, promosso in collaborazione con la fondazione Italianieuropei. Secondo l’esponente del Pd “Monti ha mostrato molto interesse allo sviluppo, e in questo senso è uno degli uomini di governo in Europa che con maggiore forza e insistenza ha chiesto un’agenda europea per la crescita. E’ stato firmato un documento da 12 paesi comunitari che rappresenta un’iniziativa che ha differenziato l’Italia dall’ortodossia ‘Markozy’. Speriamo che questa ortodossia finisca quando Sarkozy sarà battuto da Hollande. Monti naturalmente ha un suo punto di vista, una sua cultura liberale. Sono convinto – ha concluso D’Alema – che in un nuovo scenario politico europeo le iniziative del nostro governo per lo sviluppo potranno trovare nuovo spazio”.