ROMA. “Simone Furlan lasci perdere Fitto e si preoccupi invece di infoltire le scarne schiere dell’Esercito di Silvio di cui è fondatore”. Così il senatore Vincenzo D’Anna, vicepresidente del gruppo Gal (ma eletto in Campania nelle file del Pdl-FI), replicando al componente dell’ufficio di presidenza di FI il quale, in una nota, aveva invitato l’ex presidente della Regione Puglia a non venire in Veneto per organizzare “correnti locali” pena un “fuoco di sbarramento che nemmeno immagina”. Per D’Anna: “il guaio dei nominati che contraddistingue in questo momento Forza Italia è che, una volta arrivati ai vertici con il consenso di uno solo (quello di Silvio Berlusconi), poi si montano la testa”. “Il giovane Furlan – spiega il parlamentare del Gal-FI – si preoccupa del fatto che Raffaele Fitto possa fare proseliti in Veneto, accusandolo di voler fondare una propria corrente. Un errore di inesperienza politica quello in cui è incappato Furlan il quale non riesce a distinguere tra la politica attiva in mezzo alla gente che riscuote liberi consensi, e quella che egli stesso svolge nel rarefatto contesto dei pochi addetti ai lavori”. “Le correnti – conclude D’Anna – non si formano perché c’è qualcuno che le propone, ma perché ci sono persone che si identificano nello spirito e nelle proposte di quanti sono stanchi di obbedire a dirigenti di partito alla Furlan”.