Se spendono troppo o male rendere ineleggibili gli amministratori locali ma anche ministri e sottosegretari. E’ la proposta del ministro per gli Affari regionali Graziano Delrio, intervistato da Quotidiano Nazionale. D’accordo col presidente della Conferenza delle regioni, Vasco Errani, Delrio è deciso “a creare le condizioni perché il denaro pubblico non venga più sprecato”.


Si dichiara “federalista convinto” e per questo ritiene che “a più autonomia debba corrispondere più responsabilità”. Insieme al ministro della Salute Lorenzin, aggiunge, “renderemo stringenti i parametri della spesa sanitaria applicando per la prima volta i costi standard”. Poi, prosegue, “stiamo cominciando ad applicare ai trasferimenti dello Stato agli enti locali il principio dei fabbisogni standard integrato con la capacità fiscale di ciascun comune. E con i ministri Lupi e Orlando stiamo dando una stretta all’utilizzo dei fondi europei, proprio per evitare inefficienze e sprechi”. Sul taglio delle Province è ottimista: “Tra martedì e mercoledì la Corte costituzionale dovrebbe esprimersi sui ricorsi – dice -. Se, come spero, la Consulta ci consentirà di trasformare le province in enti di secondo grado le cui funzioni verranno gestite dai comuni, entro fine luglio un Consiglio dei ministri fisserà l’abolizione delle province con legge costituzionale. Ma non è finita”. “Stiamo promuovendo le unioni tra comuni e l’abolizione di quella miriade di enti inutili collocati tra province e regioni”. Il tutto maturerà “entro l’estate, il risparmio non sarà inferiore ai 10 miliardi”.

 

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