“Al mio partito chiedo di avere coraggio. Un partito di governo deve aprirsi, coinvolgere, ascoltare, ma poi deve decidere, con nettezza”. Lo afferma, in una intervista all’Unità, il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che al governo chiede ,invece, più cautela con gli annunci, visto che “mi sembra ci sia un eccesso di ottimismo sul decreto sviluppo”.
All’esecutivo, aggiunge, anche per la riforma del lavoro “abbiamo dato la nostra disponibilità ad accelerare anche se molte norme non ci convincono” ma “vogliamo una risposta seria ed efficace sugli esodati”. Vista la situazione “sempre più difficle” è altrettanto “difficile sostenere il governo” ma “durante questa transizione lavoriamo per l’alternativa”, per “una prospettiva di legislatura che abbia una maggioranza politica coesa in grado di dare una piega univoca alle scelte da fare”. “Il punto principale” per il segretario “é la faglia tra politica e opinione pubblica”, è “rinsaldare il rapporto tra la grande area dei progressisti e la politica”. In questo contesto “persino le primarie diventano un particolare”. E in ogni caso, “vedo che anche il Pdl ha scelto questa strada, che facciamo, ci tiriamo indietro noi che le abbiamo inventate?”. Bersani si augura intanto che “entro poche settimane arrivi un’intesa” sulla legge elettorale. Quanto alle alleanze “penso a una perimetrazione del grande campo progressista con una dichiarazione d’intenti che mostri l’alternatività al populismo della destra” e che guardi a “quale idea abbiamo di democrazia, Europa, diritti, patto sociale, lavoro”. Un “punto di partenza che deve coinvolgere non solo i partiti, ma singole personalità, associazioni, movimenti e amministratori”. E “alla fine di questo percorso apriamo la grande consultazione per avere una indicazione chiara su chi dovrà guidare il governo”. Anche sul “rinnovamento” il Pd “deve avere coraggio: dobbiamo mettere in campo forze nuove e credibili. Questo è un mio compito e non lo farò fare alla tv”. “So di essere considerato da alcuni ‘tradizionale’ – conclude – ma nei prossimi mesi se toccherà a me guidare il percorso vi stupirò. Credo molto nelle forze sociali, non solo i movimenti, penso anche agli amministratori. Il ruolo dei partiti è centrale, ma c’é uno spazio enorme per il civismo”.