“L’Italia non ha bisogno di altre misure di austerità, quelle varate sono sufficienti, ma ora sono necessarie le riforme”. Lo ha detto stamani in un’intervista a Bloomberg tv il direttore dei rating sovrani di Fitch, David Riley. L’Italia potrebbe vedere tornare nel 2013 la dinamica del Pil a livelli pre-crisi.
E’ quanto afferma Moody’s in un rapporto diffuso questa notte in cui sottolinea comunque che “l’aggiustamento potrebbe essere completo solo a metà” e “la recessione potrebbe durare fino al 2016”. Moody’s stima per l’Italia un pil fra 0% e -0,5% nel 2013. Nel suo rapporto Moody’s traccia un parallelo fra la crisi finanziaria che colpì Svezia e Finlandia negli anni ’90 e quella che sta mettendo ora a dura prova i paesi europei ‘perifericì nei quali riforme strutturali strutturali sono già state attuate ma il percorso per risanare i disequilibri accumulati è solo a meta e “potrebbe aver bisogno ancora di diversi anni” per completarsi. “L’attuale governo italiano ha tantissima credibilita” e Monti deve fare progressi il più velocemente possibile “per creare una certa luce in fondo al tunnel”. E’ quanto afferma il direttore operativo di Fitch David Riley a Bloomberg Tv sottolineando come i rischi della fine del suo governo siano maggiori dei problemi dell’economia. Per Moody’s “la contrazione dell’economia di Spagna, Portogallo e Italia sembra relativamente meno profonda e avvicinarsi più a quella vissuta dalla Svezia”, mentre Irlanda e Grecia hanno più punti in comune con la crisi più grave che colpì la Finlandia. Se così fosse allora Spagna, Italia e Portogallo potrebbe veder tornare la dinamica del Pil ai livelli pre crisi all’inizio del 2013 impiegandoci 17 trimestri. Al contrario se prendiamo come “giusto il caso finlandese allora la correzione é solo completa a metà e potrebbe proseguire almeno fino al 2016”. L’attuazione di riforme strutturali nei paesi periferici dell’area euro – Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna – ha migliorato ma non completamente risolto gli squilibri esterni sviluppati da questi paesi prima della crisi. Lo afferma l’agenzia internazionale Moody’s, sottolineando che la correzione è solo completata a metà e potrebbe richiedere diversi anni. Intanto il governo greco ha approntato un nuovo pacchetto di tagli alla spesa pubblica pari a 13,5 miliardi di euro e non più per 11,5 miliardi come richiesto in un primo tempo dalla troika per concedere ad Atene ulteriori aiuti economici.