“Il presidente del Consiglio, dato che era vice presidente del partito, non deve chiedere al Pd prove di sangue tutte le mattine, perché nessuno gli nega il sostegno, ma deve lasciare che il partito svolga la sua fase congressuale e al sua elaborazione di futuro e cambiamento perché non conviene a nessuno che, una volta finita questa fase di neccessità, ci siano le macerie delle forze politiche”. Lo ha detto Rosy Bindi del Pd intervenendo a Omnibus su La7 in merito alle difficoltà di un’alleanza con il Pdl, precisando che “le macerie non ci sarebbero “perché è mancato il finanziamento, ma perché sono mancate le idee e la capacità di rapportarsi agli italiani”.
E aggiunge: “E’ inutile che mi vengano chieste prove di fedeltà al Governo tutti i giorni, piuttosto vorrei che dal presidente del Consiglio venisse anche la richiesta di un partito ben più coraggioso per il futuro”. E sul caso Shalabayeva che ha richiesto senz’altro prova di lealtà con il voto di fiducia ad Alfano commenta: “Quelli sono stati momenti difficili. Ma noi non consideriamo quel caso chiuso, perché una cosa è fare la politica e un’altra sono le politiche”, dice Bindi, citando Letta. “Questa vicenda è ancora opaca e noi vogliamo maggiore chiarezza. Chi voleva bene al governo avrebbe dovuto trarne le conseguenze, non è stato fatto così ma noi non abbiamo intenzione di lasciare questa opacità che non fa bene alla democrazia italiana prima che al Governo”, conclude Bindi.