“Lavorerò come se questa legislatura dovesse essere piena. I cittadini che hanno votato hanno espresso un disagio che va recepito e deve trovare una risposta. Adesso è importante che il Parlamento cominci subito a lavorare e che si faccia il governo”.

Lo dice il neopresidente del Senato Pietro Grasso a Repubblica. Il momento più emozionante, racconta l’ex procuratore nazionale antimafia, è stato uscire da palazzo Madama e sentire la gente gridare ‘aiutaci a cambiare l’Italià; mentre la sorpresa più forte la telefonata di Bersani che gli annunciava la candidatura a presidente del Senato. Già telefonato a Giorgio Napolitano come seconda carica dello Stato: “gli ho detto ‘Sono pronto a cominciare questo cammino'”. Grasso promette che continuerà ad occuparsi di giustizia: “Ho lasciato il mio lavoro di magistrato, che ho amato profondamente – spiega, – per spostarmi in politica con l’ obiettivo di fornire la mia competenza tecnica sulla giustizia. Tant’é che, nel giorno stesso in cui si è insediato il nuovo Parlamento, ho tenuto a depositare subito la mia proposta di legge sull’anti-corruzione. Autoriciclaggio, voto di scambio politico-mafioso, falso in bilancio punito severamente, marcia indietro sulla concussione”. Grasso respinge l’idea che possa essersi attirato gelosie nel Pd e aggiunge che con il capogruppo dei 5 Stelle, Crimi, ha parlato dopo la sua elezione: “gli ho detto che c’é molto da fare e che ci sono anche molti temi in comune che possiamo affrontare. Siamo tutti e due palermitani e veniamo entrambi dal mondo della giustizia. Le condizioni per una possibile affinità ci sono e i punti su cui poter lavorare pure”.

 

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