Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano condanna gli scontri. Condanna nettamente la violenza di oggi, la protesta che ha reso la giornata di protesta no Tav, una giornata di guerriglia.
“Quel che è accaduto in Val di Susa, per responsabilità di gruppi addestrati a pratiche di violenza eversiva, sollecita tutte le isituzioni e le componenti politiche democratiche a ribadire la più netta condanna, e le forze dello Stato a vigilare e intervenire ancora con la massima fermezza”, ha detto il capo dello Stato. “Non si può tollerare che a legittime manifestazioni di dissenso cui partecipino pacificamente cittadini e famiglie si sovrappongano, provenienti dal di fuori, squadre militarizzate per condurre inaudite azioni aggressive contro i reparti di polizia chiamati a far rispettare la legge”. “Manifestanti eroi”. Macché: “Eroi sono polizia e operai”. La polemica politica sugli scontri in Val di Susa è scoppiata con Beppe Grillo – e le sue parole – a fare da detonatore. Da Chiomonte nei pressi della centrale idroelettrica dove si sono radunati i no Tav in marcia contro la Torino-Lione, il comico-blogger ha detto: “Sono prove tecniche di dittatura. C’è uno scorpamento tra cittadini e istituzioni. Volevo esserci, è una battaglia che con voi stiamo conducendo da tanti anni” . Poi ha incitato i manifestanti (“Siete eroi”) nonostante il corteo, o almeno una sua parte, si fosse staccata e avesse cominciato una guerriglia. Lanci di petardi, bombe carta contro la polizia che ha risposto con i lacrimogeni. In Val di Susa “state facendo una rivoluzione straordinaria, siete tutti eroi, le campane suonano per tutta l’Italia che ci sta guardando attraverso la rete”, ha continuato Grillo. “La Torino-Lione è la più grande truffa del secolo – ha affermato – pensare di fare viaggiare le merci a 300 all’ora è roba da anni Settanta, il futuro è fare viaggiare meno le merci, è il regionalismo”. Grillo poi ha accusato le forze dell’ordine di usare gas lacrimogeni “che sono proibiti, armi da guerra cancerogene. E contro le sue dichiarazioni si sono scagliati tutti. Le reazioni di maggioranza e opposizione contro le parole del comico-blogger sono unamini. “In Val di Susa gli eroi sono i poliziotti e gli operai, non i manifestanti né tantomeno i delinquenti che tirano le pietre”, ha detto il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, dal suo profilo su Facebook. “Una cosa deve essere ben chiara: dei feriti di questa giornata portano la responsabilità Alberto Perino, Lele Rizzo e i vari ‘capi’ dei comitati No Tav che hanno invocato l’assedio del cantiere e utilizzato parole d’ordine violente e insurrezionaliste, nonché Beppe Grillo e i suoi seguaci piemontesi”, ha incalzato Stefano Esposito, deputato del Pd mentre il deputato Dario Ginefra si chiede se le dichiarazioni di Grillo possano essere considerate istigazione alla violenza: “In quel caso saremmo al cospetto di una fattispecie di reato che andrebbe perseguita senza esitazioni”. Contro la violenza, così come il segretario del Pd Pierluigi Bersani, anche il vicesegretario Enrico Letta: “Solidarietà piena ai rappresentanti delle forze dell’ordine impegnati in Val di Susa e oggetto di intollerabili gesti di violenza, dai quali ogni movimento politico è bene prenda le distanze, esprimendo una condanna senza se e senza ma”. Oltre Grillo, per Maurizio Gasparri la situazione di oggi è stata causata dalla “demagogia della sinistra”. Per Daniele Capezzone, portavoce Pdl: “Beppe Grillo dice cose irresponsabili, e scherza col fuoco perfino in ore in cui alcuni malintenzionati stanno facendo divampare la violenza. Mi auguro che in questi frangenti tanti, comunque la pensino sulla Tav, si rendano conto dei pericoli e dei rischi legati a certe predicazioni. Ognuno può dire ciò che crede ma tutti dovremmo assumerci la responsabilità di ciò che diciamo, e valutare bene le possibili conseguenze delle nostre parole”. Mentre per Enzo Ghigo, coordinatore regionale del Pdl del Piemonte, non si è trattato di diritto di protesta. Perché a protestare non erano i valsusini ma un gruppo di terroristi violenti e facinorosi che stanno utilizzando la scusa della Tav per mettere in atto una vera e propria guerriglia urbana”. Per il presidente dei senatori del Pdl “gruppi di violenti scendono in campo sfruttando la vicenda Tav per un chiaro disegno politico. E’ l’Italia peggiore che mostra il suo volto violento. Che vuole bloccare ogni progresso, ogni opera pubblica, si tratti di una ferrovia o di un termovalorizzatore. Una sinistra estrema che condiziona tutta la sinistra”. Contro la violenza è anche la dichiarazione di Andrea Buquicchio, capogruppo Idv al consiglio regionale del Piemonte: “Piena solidarietà alle forze dell’ordine che hanno riportato ferite nello svolgimento del proprio lavoro. La condanna delle aggressioni contro polizia e carabinieri dovrebbe essere condivisa da ogni forza democratica”. Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista ha aggiunto: “Il Governo dovrebbe capire che la popolazione della Val di Susa non è d’accordo con la Tav. E invece che occupare militarmente la vallata dovrebbe immediatamente interrompere i lavori e aprire la discussione con la popolazione. Gli stessi scontri avvenuti oggi – tuttora in corso – sono il frutto dell’occupazione militare del sito di Chiomonte e dell’aver trasformato una questione politica in una questione di ordine pubblico”. E mentre il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto si chiede come “se la Sel e i Verdi sono politicamente schierati contro la Tav è da capire come il Pd possa progettare una alleanza politica e organica con queste forze”, l’appello ai Verdi e al Sel di sganciarsi da “chi difende l’estremismo violento e antagonista del nostro Paese” è arrivato anche da Giorgio Merlo, Pd, vice presidente commissione vigilanza Rai. “Il centrosinistra non può avere linee contrapposte al suo interno. Se Sel, Verdi e altri non riescono su questo terreno a sganciarsi, la conclusione politica è una sola: il centro sinistra è destinato a saltare perché non credibile. E’ appena il caso di ricordare che il Pd sul terreno del rispetto della legalità è sempre stato intransigente. Senza se e senza ma”. Dal suo profilo Facebook, Nichi Vendola ribadisce però solo che “oggi Sel ha partecipato a una grande manifestazione fatta di tante persone, con gli amministratori locali, e numerose famiglie con bambini. Continuiamo a ritenere che debba essere tenuta aperta la discussione con questo popolo che considera l’opera inopportuna. Nessuno cerchi di strumentalizzare questo movimento popolare. Perciò condanniamo chiunque si sia reso protagonista di atti violenti”. E sottolinea il concetto da ufficialmente divulgato dalla segreteria nazionale di Sel: “Non strumentalizzare questo movimento popolare”, scriveva in una nota condannando “chiunque si sia reso protagonista di atti violenti”. Anche i Verdi, che hanno partecipato alla manifestazione, continuano a difendere il corteo: “Alla manifestazione in Val di Susa di sicuro non c’erano né corrotti, né mafiosi, né pidduisti ma tante famiglie bambini, ragazzi, suore, agricoltori che hanno manifestato pacificamente”, ha detto il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli. “Condanniamo senza esitazione e con forza gli episodi di violenza ma vogliamo un’operazione verità su un’opera che costerà a tutti i cittadini italiani un’enormità”, ha aggiunto. Il cantiere è fermo, ma il governo è irremovibile e a spiegarlo è il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli: “Anche oggi va ribadito che la Torino-Lione è un’opera che genera sviluppo, crescita e occupazione e che pertanto è prioritaria. Non sarà un ristretto gruppo di violenti e delinquenti giunto nell’area del cantiere della Maddalena da tutta Italia e dall’estero a far cambiare idea al governo che intende realizzare la Tav nel rispetto degli accordi e degli impegni internazionali”.