Il crollo dell’occupazione negli ultimi 5 anni ha riguardato soprattutto il Sud con 336.000 lavoratori in meno (-323.000 in tutta Italia dal 2007 al 2012). E’ quanto emerge da dati Istat. Il calo ha interessato nel Meridione soprattutto gli uomini (390.000 in meno), i giovani tra i 25 e i 34 anni (-305.000) e il settore industriale.

In cinque anni, tra il 2007 il 2012, si contano 323 mila occupati in meno nel Paese: a fronte di un calo di 1 milione 155 mila italiani, gli stranieri a lavoro aumentano di 832 mila unità, frenando l’emorragia occupazionale. E’ quanto emerge da dati Istat. Nel dettaglio gli occupati italiani passano da circa 21 milioni 719 mila a 20 milioni 565 mila (-5,3%), mentre gli stranieri salgono da circa 1 milione 502 mila a 2 milioni 334 mila (+55,4%).

Gli stranieri con un impiego aumentano, però, grazie alla crescita demografica, il loro tasso d’occupazione, infatti, negli ultimi cinque anni subisce un crollo: dal 67,1 nel 2007 al 60,6 del 2012 (-6,5 punti percentuali). Una caduta ancora più forte di quella registrata dagli italiani, che vedono l’occupazione ridursi dal 58,2% del 2007 al 56,4% del 2012 (-1,8 punti). Guardando alle differenze tra uomini e donne, a crescere di più o scendere di meno è la componente femminile, che tra gli italiani limita le perdite a poco più di 160 mila unità, mentre tra gli stranieri è in rialzo di oltre 450 mila. Al contrario la flessione degli occupati maschi spiega quasi tutta la contrazione rilevata per i lavoratori italiani, con un ribasso di più di 990 mila unità; sempre tra gli stranieri, gli uomini occupati segnano un aumento più contenuto rispetto a quello delle donne (circa +375 mila).

 

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