Lotta senza quartiere all’evasione fiscale; determinazione a riformare il mercato del lavoro, ma con una maggiore concertazione ed evitando inutili strappi con le parti sociali. La linea di Mario Monti per la ‘fase due’ dell’azione dell’esecutivo sembra ormai tracciata. Il presidente del Consiglio e’ convinto che dal buco nero in cui ogni anno finiscono oltre cento miliardi di euro sottratti al fisco, sia possibile reperire risorse utili ad abbattere il disavanzo e con esso l’enorme debito pubblico.
E proprio per rimuovere gli ostacoli che impediscono un’efficace azione dello Stato, il capo del governo ha riunito a via XX Settembre gli uomini che quotidianamente sono in prima linea nella lotta al sommerso. Un ‘brain storming’ – spiegano a palazzo Chigi – che ha visto diversi colloqui: fra gli altri, nella stanza del premier anche nella veste di ministro dell’Economia, sono sfilati il comandante generale della Guardia di Finanza, Nino Di Paolo, il Ragioniere Generale dello Stato, Mario Canzio, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, i responsabili di Dogane (Giuseppe Peleggi), Agenzia del Territorio (Gabriella Alemanno) e del Demanio (Stefano Scalera). A tutti il premier ha chiesto di evidenziare priorita’ ed esigenze operative al fine di rendere piu’ incisiva l’azione dello Stato. L’obiettivo e’ quello di meglio coordinare l’attivita’ nei diversi settori, ma anche di incoraggiare tutti ad agire con la massima determinazione.
Particolare attenzione e’ stata dedicata ai comparti del demanio, delle dogane e del catasto. Monti ha chiesto di usare la normativa in vigore, compresa quella introdotta con la manovra, dicendosi pero’ pronto a introdurre nuovi strumenti ove necessario. La visita, insomma, da semplice occasione per scambiarsi gli auguri natalizi, si e’ trasformata in un gabinetto di guerra anti-evasione. Si e’ fatto anche il punto sul fronte dei conti pubblici con il vice ministro dell’economia Vittorio Grilli, i sottosegretari Ceriani e Peluffo e il capo di Gabinetto, Vincenzo Fortunato. L’impressione che Monti ne ha tratto – confermata dall’andamento dello spread – e’ che la situazione stia lentamente migliorando. Il ‘baratro” appare piu’ lontano anche se per Monti e’ ancora presto per cantare vittoria.