Nell’incontro di oggi a palazzo Chigi sarà redatto un verbale sulle posizioni di accordo o disaccordo delle parti sociali che “costituirà la base di proposta che il Governo presenterà successivamente al Parlamento”. Lo ha detto il premier Mario Monti, secondo quanto riferito da partecipanti alla riunione.
Il “dialogo non finisce oggi, ma continua per la scrittura delle norme”: lo afferma il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, alle parti sociali, secondo quanto riferiscono alcuni partecipanti al tavolo in corso a Palazzo Chigi. “L’esecutivo ha solo manifestato l’intenzione di manomissione dell’articolo 18”. E’ questa l’indicazione che trapela dalla segreteria della Cgil secondo cui l’obiettivo del governo non è “un accordo positivo ma i licenziamenti facili”. Nonostante gli sforzi unitari per costruire una mediazione con il governo, l’esecutivo – emerge dalla riunione della segreteria della Cgil a poco più di un’ora dal nuovo round a Palazzo Chigi – ha solo manifestato l’intenzione di manomissione dell’articolo 18.
E’ più che fondato il timore che in realtà l’obiettivo del governo non sia un accordo positivo per il lavoro ma i licenziamenti facili”. La segreteria del sindacato è riunita da prima di pranzo nella sede della Cgil in Corso d’Italia. La leader della Cgil Susanna Camusso l’ha riunita subito dopo l’incontro di questa mattina nella sede del governo e in vista del nuovo appuntamento di oggi pomeriggio. Si tratta sulla riforma del mercato del lavoro. Sono ore decisive in attesa dell’appuntamento ufficiale a Palazzo Chigi, riconvocato alle 16. Al momento l’intesa non c’é, ma il rush finale deve ancora cominciare. Dal governo si conferma la volontà di arrivare ad un’intesa che sia “la più ampia possibile”. Che il dialogo c’é ma deve prevalere l’interesse “generale” e “non di parte”. I margini di mediazione – riferiscono gli stessi ambienti – sono molto stretti. In particolare sull’articolo 18 la linea del governo è nota e non cambierà di molto. Dopo la riunione notturna al ministero del Lavoro con il ministro Elsa Fornero ed i sindacati, stamattina il governo con il premier Mario Monti ha incontrato informalmente le organizzazioni sindacali e datoriali, con i rispettivi leader, insieme ai ministri Fornero, Passera (Sviluppo economico) e Grilli (Economia). Prima insieme, poi in due tavoli separati. In contemporanea si è tenuto un tavolo tecnico al ministero di Via Veneto su contratti e ammortizzatori sociali. Il negoziato sta per entrare nella fase conclusiva. Il nodo da sciogliere resta l’articolo 18. Il governo – riferiscono alcune fonti – non si sarebbe “mosso di un millimetro” dalla sua linea. I sindacati guardano all’unità ma le posizioni, alla prova dei fatti, restano tutte da verificare. Sull’altro fronte, le piccole imprese dicono di essere “più vicini, non alla fine ma più vicini” ad un accordo, come afferma il presidente di Rete Imprese Italia, Marco Venturi, lasciando Palazzo Chigi dopo gli incontri informali. Confindustria ha sempre sostenuto un intervento sostanziale sull’articolo 18 che lasci il reintegro solo per i licenziamenti discriminatori e fissi l’indennizzo per tutti gli altri. Ma dal tavolo tecnico “non ci sono state risposte positive” anche se su alcuni punti importanti si sta lavorando, riferisce il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli. Prima di loro (insieme a Confindustria ed Abi) avevano lasciato Palazzo Chigi i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti, andati via in auto, e Giovanni Centrella. Camusso, tornata nella sede di Corso d’Italia non ha partecipato alla conferenza stampa in calendario sui risultati delle elezioni delle Rsu ma ha riunito la segreteria nazionale per informarla sull’esito dell’incontro di questa mattina in vista del vertice di oggi pomeriggio. “Come sindacati siamo molto responsabili e tutti abbiamo recepito bene il messaggio del presidente Napolitano. Stiamo cercando di portare a casa una posizione comune” e “di fare passi in avanti”, ha detto Centrella, ospite di Skytg24, subito dopo l’incontro informale, sottolineando che “il sindacato non si vuole dividere e sta facendo di tutto per tenersi unito”.