‘Cerchisti’ da una parte, ‘maroniani’ dall’altra. Il caso Cosentino fa deflagrare lo scontro tra le due anime preponderanti nella Lega Nord. Ma nel Carroccio, ai piedi del leader Umberto Bossi, convivono adesso diverse componenti, tanto che il partito e’ sembrato ‘romanizzarsi’ con la nascita di correnti interne e lotte intestine. La galassia ‘leghista’ fa perno tutta attorno al ‘capo’, Bossi, e ai rapporti che si hanno con lui. Impensabile che nel partito si possa fare strada senza la sua ‘benedizione’.

Altre figure di rilievo sono quelle di Roberto Maroni e Roberto Calderoli. Ma anche Luca Zaia e Roberto Cota. E la emergente corrente del ‘cerchio magico’. CERCHIO MAGICO – E’ il gruppo ‘organizzato’ dalla moglie di Umberto Bossi per inserire il figlio Renzo nell’organigramma di partito. Il ‘cerchio magico’ e’ definito cosi’ perche’, secondo una ricostruzione interna alla Lega, i membri hanno creato un ‘cerchio’ che di fatto rende inavvicinabile Bossi quando e’ a Roma. Ne fanno parte la vicepresidente del Senato, Rosi Mauro; il presidente dei senatori leghisti Federico Bricolo ed il capogruppo alla Camera, Marco Reguzzoni.MARONIANI – In prima linea al fianco di Roberto Maroni ci sono l’europarlamentare Matteo Salvini ed il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Davide Boni, nonche’ il sindaco di Varese, Attilio Fontana. Con un orientamento politico di sinistra, con l’ultimo governo Berlusconi si sono spesso trovati in posizione critiche nei confronti del Cavaliere e dell’alleanza con il Pdl. A Pontida, lo scorso giugno, un folto gruppo di militanti ha ‘proposto’ con uno striscione lungo 25 metri ‘Maroni presidente del Consiglio’, dando il via al malessere di alcuni membri di partito. Maroni gode inoltre della ‘simpatia’ dei non leghisti. CALDEROLIANI – Roberto Calderoli e’ presidente del rinato Parlamento della Padania e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega. In poche parole ha le chiavi del partito e riesce a controllare il movimento su tutto il territorio. Giudicato dai suoi detrattori interni il piu’ ‘berlusconiano’ del Carroccio, l’ex ministro puo’ contare della fiducia cieca di Bossi e dell’appoggio degli esponenti bergamaschi del partito. VENETI – Usciti vincitori dalle ultime amministrative rivendicano maggiore visibilita’ all’interno del partito. Il governatore veneto Luca Zaia e il sindaco di Verona, Luca Tosi, rivendicano la territorialita’ della Lega Nord. Attorno a loro si sta formando una giovane leva di amministratori pubblici pronti a ricoprire incarichi di responsabilita’ nel partito. PIEMONTESI – L’esponente di rilievo e’ il governato del Piemonte, Roberto Cota. Un tempo vicino al ‘cerchio’ magico, l’ex capogruppo alla Camera sta provando con il sostegno dei parlamentari piemontesi a creare una nuova corrente. Da sempre prudente, Cota resta legato a Bossi, di cui e’ un fedelissimo. INDIPENDENTISTI – Lontani dal voler fare una corrente interna, si richiamano alla ”Lega delle origini”. Propugnano la ”indipendenza” da Roma anche attraverso la secessione. Bossi, pur riconoscente per il ruolo da loro svolto in passato per la nascita del movimento ed ora per la cucitura nei rapporti con la base piu’ oltranzista, li ha relegati all’europarlamento. L’esponente piu’ ‘vulcanico’ e’ Mario Borghezio. In sua compagnia anche l’ex ministro Speroni. A volte, per toni e temi, a loro si e’ unito il maroniano Salvini. Anche lui a Bruxelles.

 

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