ROMA. “Con qualche giorno in più e lavorando sodo, la Commissione Bilancio avrebbe potuto licenziare un testo sicuramente migliore e di gran lunga condiviso. Invece dobbiamo accontentarci del frutto zoppo di una fiducia tecnica”. Lo ha detto in Aula, il senatore di ALA (Alleanza LiberalPopolare Autonomie) Pietro Langella intervenendo nel dibattito sulla Legge di Bilancio. “Comprendiamo, certo – ha proseguito Langella – l’esigenza di dover scongiurare l’esercizio provvisorio anche alla luce delle dimissioni del presidente del Consiglio, tuttavia, senza questa ingiustificata fretta, avremmo potuto senz’altro migliorare un testo che allo stato, appare lacunoso e ancora incompleto, andando, tra l’altro, incontro a quelle che sono le esigenze dei cittadini (penso, ad esempio, ai precari siciliani che dal 1 gennaio, senza proroga, andranno a casa)”. Meglio si sarebbe fatto, per il senatore di ALA “ad evitare la fiducia tecnica che non è certo il giusto metodo di lavoro. Non era questo, d’altronde, quello che attendevano i deputati alla Camera quando votarono la fiducia sul primo passaggio. I nostri colleghi, infatti, credevano che il testo, una volta giunto in Senato, sarebbe stato senz’altro migliorato”. “Con la fiducia tecnica, invece – ha aggiunto Langella – si corre il rischio di approvare una manovra che potrebbe contenere degli errori imprimendo, tra l’altro, una non necessaria accelerazione ai lavori parlamentari”. “Il voto del 4 dicembre – ha concluso Langella – ha detto chiaramente che il Senato eletto dal popolo è considerato un valore. Ora se al Parlamento si sottrae la funzione legislativa, non si va nella direzione indicata dai cittadini”.