Se si modificasse il porcellum inserendo solo la soglia richiesta dalla Consulta per ottenere il premio, “sarebbe il disastro totale. Ci si terrebbero liste bloccate e sbarramenti diversi. Se vogliono fare dieci volte peggio di quel che succede in Grecia, così ci riescono”.
Il senatore leghista Roberto Calderoli, intervistato da Repubblica, invita a trovare un accordo sulla legge elettorale. “E’ quasi impossibile mettere insieme gli interessi di tanti, continuano a pensare a casa propria e non al bene del Paese”, ma questo – avverte – “é l’ultimo tentativo. Sono esaurito”. La proposta di Calderoli, spiega l’ex ministro, “prevede tre premi diversi che scattano a seconda del risultato ottenuto. Sopra il 40% dei voti si ha la maggioranza assoluta dei seggi, al di sotto c’é un sistema proporzionale e progressivo che spinge a fare in modo che si formino delle coalizioni, senza però costringere a farle”. “La legge che ho in mente fa in modo che una coalizione possa vincere, se non con la maggioranza assoluta, grazie all’accordo con un partito”, prosegue Calderoli. Il proporzionale puro “é scongiurato”. Quanto alle liste bloccate, “nella legge che stiamo discutendo ci sono due terzi di preferenze e un terzo di liste bloccate”. Per Calderoli a ostacolare l’accordo concorrono anche le primarie. “Alcune posizioni molto rigide che ho trovato fino a oggi sono legate alla necessità di non deludere i propri elettori e i sostenitori contrari a qualsiasi trattativa”, dice. “Dopo domenica, sono convinto che la mia proposta andrà bene anche al Pd”.