Non candidando persone come Cosentino o Dell’Utri, il Pdl “ha evitato un danno”, ma la decisione “di ripulitura delle liste Pdl” è dovuta a quanto fatto dal Pd. Parola di Pietro Grasso, ex Procuratore nazionale antimafia, intervistato dal Messaggero.
“Nonostante non fosse necessario ai fini della legge sulle incandidabilità; nonostante non fosse necessario per il codice etico almeno sotto gli aspetti formali – spiega il candidato del Partito Democratico, – il Pd ha avviato un circolo virtuoso. Questo ha prodotto una sorta di gioco al rialzo; ha innalzato l’asticella dell’etica. Una volta tanto, anziché giocare al ribasso, tappandosi il naso di fronte a chi portava più voti, si è cercato di dare un segnale di rinnovamento importantissimo”. Grasso sottolinea che il Parlamento “non deve essere il luogo dell’impunità”, ma quello in cui “vanno persone specchiate”. “Il controllo di legalità che i magistrati attuano è un valore che va difeso da tutti: altro che gridare al complotto – prosegue. – E’ un valore della democrazia, e naturalmente deve essere svolto in maniera equilibrata, non faziosa. Non si può incolpare la magistratura: la magistratura indaga su fatti che sono compiuti da individui”.