Cancellazione del contributo di solidarietà per i redditi alti, abolizione di tutte le province ma per via costituzionale con il dimezzamento del numero dei parlamentari, nuovi interventi sulle pensioni, 2 miliardi in meno di tagli agli enti locali (che in mattinata si erano mobilitati con una manifestazione a Milano).

Sono alcuni punti dell’accordo raggiunto al termine del lunghissimo vertice Lega-Pdl che si è svolto oggi ad Arcore per discutere i nodi più controversi della manovra-bis. “Molto bene”, ha commentato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti in uscita dalla residenza del premier. Contrariamente a quanto ipotizzato, nessuna modifica verrà invece apportata all’Iva – ma l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto sarà prevista nella delega fiscale – mentre sarebbe stato raggiunto un accordo sulla riduzione dei vantaggi fiscali per le società cooperative. Una sostanziale riscrittura della manovra che, se da un lato sembra aver riportato un po’ di quiete nella maggioranza, non convince affatto l’opposizione, secondo la quale, con questi aggiustamenti, i saldi di bilancio garantiti da Tremonti all’Europa non potranno essere rispettati. Pensioni, esclusi dal conteggio università e servizio militare. La novità più importante riguarda la previdenza: il calcolo sull’età pensionabile verrà effettuato solo in base agli “effettivi anni di lavoro” e non dovrebbe più tener conto degli anni di servizio militare prestati e degli anni universitari. “Verranno scorporati”, mantenendo immutato l’attuale regime previdenziale. Gli anni in questione, però, verranno computati per il calcolo della pensione (stando alle prime stime solo con lo stop per l’anno di militare si punta a ricavare circa 1-1,5 miliardi di euro). Quanto al contributo di solidarietà – che rimarrà soltanto per i parlamentari – sarà sostituito con “nuove misure fiscali finalizzate a eliminare l’abuso di intestazioni e interposizioni patrimoniali elusive” (intervento che ricalca in parte la proposta sulla tassa antievasione targata Calderoli). Nessun taglio ai piccoli comuni. Salvi invece i piccoli comuni. L’articolo della manovra che ne disponeva l’accorpamento sarà sostituito con un nuovo testo che preveda “l’obbligo dello svolgimento in forma di unione di tutte le funzioni fondamentali a partire dall’anno 2013 nonché il mantenimento dei consigli comunali con riduzione dei loro componenti senza indennità o gettone alcuno per i loro membri”. Più poteri ad enti locali per lotta ad evasione. Nel comunicato finale del vertice di Arcore si annuncia poi la “riduzione dell’impatto della manovra per comuni, province, regioni e regioni a statuto speciale” e la “attribuzione agli enti territoriali di maggiori poteri e responsabilità nel contrasto all’evasione fiscale con vincolo di destinazione agli stessi del ricavato delle conseguenti maggiori entrate”.

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