Il Movimento Cinque Stelle passa all’attacco e prepara il ‘cahier de doleance’ che sottoporrà mercoledì a Giorgio Napolitano, “garante di tutte le forze politiche”, l’unico rimasto “a cui appellarci”. Un incontro chiesto a gran voce dal leader del Movimento, Beppe Grillo, salvo poi cadere in una nuova ‘gaffe’ istituzionale: la richiesta di un rinvio dell’appuntamento che cade proprio mentre il leader dei Cinque Stelle si trova in vacanza in Sardegna.

Una coincidenza che il capogruppo alla Camera, Riccardo Nuti, cerca di stemperare, dopo la pioggia di critiche arrivate anche dal web. “Grillo sarebbe comunque venuto. Eravamo noi che eravamo impegnati con lo SpazzaTour” prova a chiarire il deputato che esclude invece la presenza di Gianroberto Casaleggio, difficilmente giustificabile per un incontro ‘istituzionale’ con la più alta carica dello Stato. Il Movimento prova però a guardare oltre e spara una nuova cartuccia contro il Pd. Oggetto degli attacchi sono di nuovo Pier Luigi Bersani e il fallito tentativo di dialogo tra Pd e M5S. Un botta e risposta a colpi di video in cui l’ex leader del Pd sosteneva di non volersi alleare con i Cinque Stelle. Un botta e risposta nel corso del quale l’ex segretario dei Dem accusa Grillo di essere un “campione di disinformazione”. Gli ‘stellati’ si concentrano ora sull’incontro di mercoledì e lanciano il loro grido d’allarme al Capo dello Stato. “Non ci rimane che il Presidente della Repubblica a cui appellarci. E’ lui il garante di tutte le forze politiche e quindi anche dell’opposizione” dice Nuti. La posizione dei Cinque Stelle è quella che Grillo ha denunciato anche dalle piazze dell’ultima campagna elettorale: con la ripresa d’autunno i nodi verranno al pettine e il rischio di un avvitamento verticale della crisi economica potrebbe avere effetti devastanti. Dal governo, però, “arrivano solo rinvii o leggi ‘truffa’ che non corrispondono alle intenzioni dichiarate” spiega Nuti. Sia per quanto riguarda i necessari interventi per arginare la crisi economica, sia per quanto riguarda la crisi istituzionale che necessita riforme non più procrastinabili, il governo, dicono i Cinque Stelle, è immobile. E i due fronti, quello istituzionale e quello economico, si sommano creando un mix di ingovernabilità del Paese. “Da un lato il Parlamento non viene messo in condizione di decidere nulla, dall’altro il governo è capace solo di rinvii” dice Nuti che spiega: interventi necessari come quelli sull’Imu, sull’Iva, sull’Irap non vengono presi mentre si rinuncia ai risparmi che potrebbero arrivare dai rimborsi elettorali (“91 milioni solo la rata di luglio”), dallo stop agli F34 (“ben 15 miliardi”) e si punta a far ripartire l’economia con interventi di vecchio stampo. “L’unica chance a cui guardiamo è l’Expo 2015, un evento a rischio infiltrazioni criminali, che guarda ancora al mattone mentre in Germania accolgono i nostri cervelli in fuga per dare vita alla nuova Silicon Valley europea” fa notare Nuti. C’é poi il nodo riforme.”Mi sembra che Napolitano ignori il rischio di fare le riforme costituzionali che ha in serbo questa maggioranza, nello specifico il semipresidenzialismo” fa notare il deputato Riccardo Fraccaro mentre il capogruppo torna a segnalare lo “scandalo” della calendarizzazione della modifica dell’articolo 138 e la farsa sulla legge elettorale, dove “il Paese è ostaggio del Pd-Pdl”. Napolitano, ribatte Nuti,”o si rende parte attiva, oppure spieghi perché ha avallato la creazione di questo governo. Abbiamo partiti che non hanno dato seguito né alle richieste degli italiani né ai moniti del Presidente”. Insomma Napolitano “avalla un governo fatto da partiti che non fanno quelle riforme che lui stesso ha chiesto”.

 

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