Poco piu’ di tre quarti d’ora di intervento, contrassegnati da una decina di applausi (peraltro misurati) e una sola concessione al sorriso, quando una cassa acustica ‘dispettosa’ ha emesso un rumore cosi’ forte da far sobbalzare la sala e indurre Mario Monti a dire: “se era un segnale per dirmi che il mio tempo e’ scaduto, e’ stata davvero convincente”. Quello di Monti al Meeting dell’amicizia e’ stato un intervento all’insegna della sobrieta’.
Chiamato a trattare il difficile rapporto tra i giovani e la crescita economica, Monti ha concesso davvero poco, come suo costume, alla spettacolarita’. Non ha cercato l’applauso ma si e’ preoccupato piu’ che altro di spiegare cio’ che sta facendo il governo per rimettere in moto il Paese. Al punto tale che, il Professore se ne e’ accorto e lo ha ammesso sottolineandolo in un passaggio del suo intervento. “Scusate se nel mio discorso c’e’ una mancanza di spunti lirici”, ha commentato strappando il consenso della platea. Attento, meticoloso, diligente, il presidente del Consiglio ha continuato a prendere appunti mentre prima di lui parlavano Emilia Guarnieri e Giorgio Vittadini. Quando e’ toccato a lui il primo riconoscimento lo ha dedicato a Giorgio Napolitano. “E’ un onore essere qui oggi e avere lo stesso ruolo che ha avuto al Meeting l’anno scorso il presidente Giorgio Napolitano”, ha dichiarato tra gli applausi del popolo ciellino. Non sono mancati un certo, moderato, ottimismo e la fiducia nei progressi che, a suo avviso, l’Italia ha compiuto in questi ultimi mesi grazie anche alla collaborazione delle forze politiche. “Qui, oggi, vorrei chiedermi se davvero siamo ancora in crisi. Un anno fa lo eravamo di certo ma forse non ne avevamo la effettiva percezione. Siamo in una fase in cui c’e’ possibilita’ di avere grandi speranze”, e’ stato un altro passaggio contrassegnato dall’ottimismo sottolineato dagli applausi. Parlando dell’euro ha raccomandato che la moneta unica “non deve e non puo’ rischiare di diventare un fattore di disgregazione”. Poi ha fatto appello alla coesione europea e alla collaborazione e alla solidarieta’ necessarie anche all’Italia. “Dobbiamo aiutarci tutti insieme a trovare una strada decorosa -ha affermato- magari facendo qualche sacrificio come investimento per vedere con maggiore ottimismo il futuro”. Due dei passaggi rimarcati dagli applausi sono stati la determinazione con la quale il governo vuole continuare a lottare contro l’evasione fiscale e la soddisfazione per aver rinnovato il consiglio di amministrazione della Rai “riuscendo ad allontanare i partiti dall’azienda e restituendole quell’autonomia di cui ha bisogno”. Infine quello che Monti ha definito un “suggerimento” che sommessamente vorra’ trasmettere ai vertici della Rai: “nei servizi giornalistici mi piacerebbe non sentire piu’ chiamare ‘furbi’ gli evasori fiscali”.