“Gli spread alti restano un serio problema”, per gli Stati così come per le imprese “che si trovano a finanziarsi, in Paesi come il nostro, a un costo troppo elevato”. Lo afferma il presidente del Consiglio, Mario Monti, in un colloquio col Sole 24 Ore in cui, sebbene non voglia anticipare nel dettaglio i temi che affronterà nell’incontro con la cancelliera tedesca Angela Merkel, sottolinea che a Berlino farà notare che lo squilibrio dettato dagli spread sono un “rischio” per tutti, anche “per i Paesi che oggi sembrano beneficiarne”.
In Germania, spiega Monti, si creano le condizioni per “un potenziale di inflazione” che “non credo corrisponda ai desideri né della Bce, né del governo tedesco”. In più, prosegue, “precludere alla Bce, come vorrebbe la Bundesbank, interventi nel mercato dei titoli di Stato volti a moderare gli squilibri, potrebbe rivelarsi, in particolare dal punto di vista tedesco, un autogoal con effetti paradossali”. Il premier preferisce restare cauto sull’andamento dei mercati finanziari ad agosto: “oggi è 28, mancano ancora tre giorni lavorativi alla fine del mese”. Monti non è però sorpreso dall’andamento positivo delle aste: “La mia percezione – precisa – è che le risposte di politica economica che stiamo dando comincino a prevalere sulle preoccupazioni e sulle sfide dei mercati. Risposte che sono state date al livello di singoli Paesi, ma anche del complesso dell’Eurozona”. In questo senso, aggiunge, una “svolta” è stato il vertice del 28-29 giugno. Roma, assicura, per ora non chiederà aiuti: “di certo – dice – non voglio che l’Italia, dopo gli sforzi e i risultati ottenuti, sia sottoposta a una sorta di commissariamento intrusivo come avvenuto per Paesi che avevano bisogno di aiuti per chiudere i propri bilanci. Noi non siamo in quella situazione”.