“Non posso garantire per il futuro”. Così Mario Monti risponde a chi gli chiede se abbia fornito in Kuwait garanzie sull’affidabilità dell’Italia dopo il suo mandato. “Chi governerà deve avere come obiettivo quello di continuare a garantire crescita, giustizia, lotta a corruzione e evasione”, aggiunge il premier.
Le valutazioni “sono ai minimi e servono capitali per la crescita. Abbiamo illustrato a potenziali investitori che è il momento in cui i titoli a reddito fisso e le valutazione delle imprese in Italia sono bassi”: è il momento di comprare “a buon mercato” perché si rivaluteranno.
I conti pubblici “stanno avviando un percorso di risanamento e le riforme sono sulla strada giusta: questo permetterà ai paesi euro, nel loro insieme e individualmente, di diventare più solidi e stabili”. Lo ha detto Mario Monti all’agenzia kuwaitiana Kuna nel corso della missione nel Golfo anche per presentare un’Italia attraente sul fronte degli investimenti. Ricordando che “ad un anno dal mio insediamento la situazione dell’Eu e dell’euro è notevolmente migliorata, in particolare da questa estate”. Il premier Mario Monti sottolinea al Kuwait che l’Italia ha adottato tutti gli strumenti necessari per rendere il paese più attraente agli investitori del Golfo. Il premier ha poi sottolineato come il governo italiano abbia incrementato la competitività combattendo la corruzione e promuovendo la trasparenza.
Appena il mio governo si è insediato abbiamo avviato una politica di risanamento dei conti basata su rigore ed equità, che ci permetterà di raggiungere nel 2013 il pareggio di bilancio”, ha ricordato il premier nell’intervista all’agenzia kuwaitiana citando anche “la serie di riforme strutturali” adottate dal suo governo: quella del sistema pensionistico” che rende “sostenibile il sistema previdenziale per i conti pubblici, la riforma del mercato del lavoro e tutta una serie di provvedimenti per aumentare la concorrenza e favorire la liberalizzazione dei servizi e delle professioni. “Tutto questo crea una base per rendere il paese più competitivo e attrattivo per gli investimenti stranieri”, ha proseguito il professore non dimenticando di citare la legge contro “la corruzione varata poche settimane fa”.
Nel Golfo per una missione che mira a presentare una nuova Italia più affidabile il premier ha così ricordato quanto gli era stato detto, tempo fa, dall’emiro del Qatar: “La corruzione era uno dei fattori principali che mi frenava dall’investire in Italia”, ha spiegato sottolineando che “il mio governo si è impegnato con tutte le sue forze per varare e far approvare al parlamento una legge” anti-corruzione, “fattore fondamentale per permettere agli investitori esteri di venire in Italia”.
E, ancora, Monti ha ricordato anche un “altro provvedimento importante” in questa direzione ovvero il secondo decreto per la crescita dello scorso ottobre. Provvedimento in cui sono stati inseriti strumenti per l’attrazione dei capitali esteri. “Ho incontrato qui interlocutori molto attenti e interessati allo scenario italiano e l’evoluzione nella zona euro: li ho rassicurati sugli sforzi messi in campo dal governo italiano sul fronte dei conti pubblici e le riforme, in modo da rendere l’Italia in grado di attrarre maggiormente investimenti dall’estero”.