Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo fa sapere di non essere turbato dall’iniziativa del Consiglio superiore della magistratura che oggi ha aperto una pratica in relazione a un pranzo, organizzato a casa di un avvocato, cui il magistrato ha preso parte lo scorso dicembre,
in piena inchiesta Finmeccanica, con il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti e l’allora consulente giuridico Marco Milanese. “Mi fa piacere – evidenzia Capaldo – che il Csm si stia interessando a una vicenda emblematica di una clamorosa strumentalizzazione mass-mediatica. Mi auguro che sappia trovare la forza di individuare le gravi responsabilita’ di chi manipola la verita’ per conquistare illegittimamente fette di potere. Del resto – e’ la conclusione del procuratore aggiunto – e’ da oltre un anno che resisto a tentativi diretti a delegittimarmi e ad impedirmi di portare avanti, insieme con altri colleghi, inchieste molto scomode. Non voglio credere, invece, alle voci di corridoio che sostengono che quanto sta accadendo ruoti intorno alla poltrona del futuro procuratore della Repubblica di Roma”.