“Siamo pronti a riformulare l’emendamento se non risulta chiaro, ma nella sostanza non siamo disponibili a fare mezzo passo indietro”: lo afferma Mariastella Gelmini, vicecapogruppo vicario del Pdl alla Camera, sulla depenalizzazione del finanziamento illecito. No al carcere, dice, per chi fa “un errore burocratico e amministrativo”. “Ribadiamo – dice – la nostra posizione: siamo per il massimo della trasparenza, per il massimo della tracciabilità.
Di più: siamo convintamente, come abbiamo detto anche in campagna elettorale, per la abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e per utilizzare solo quello dei privati. Ma nell’ambito di questi privati che finanziano i partiti, non dobbiamo sanzionare o colpevolizzare chi in buona fede sbaglia e magari dimentica un foglio. Siamo pronti a riformulare l’emendamento se non risulta chiaro,ma nella sostanza non siamo disponibili a fare mezzo passo indietro”. “Infatti – aggiunge – non può ricadere nel penale un errore rispetto ad un adempimento burocratico quando è chiara la volontà di trasparenza. Se la somma del finanziamento è iscritta a bilancio (e quindi è chiara la volontà trasparente di erogare la somma) ma manca la delibera del Cda, non può accadere che per errore umano di altri, il responsabile legale riceva un avviso di garanzia per presunto illecito. Dobbiamo essere chiari, trasparenti, ma non ottusi. E in ogni caso un errore burocratico e amministrativo, si sana. Non si passa al penale”, conclude.