Riceviamo e pubblichiamo da Piernicola Pedicini, europarlamentare del Movimento 5 Stelle. “Il governo Renzi e il ministro all’Ambiente Galletti continuano a forzare norme e procedure per agevolare gli appetiti e gli interessi delle multinazionali delle trivelle e delle società private che vogliono mettere le mani sulla gestione dei rifiuti e dell’acqua pubblica. La conferma arriva dai numerosi atti e provvedimenti che vengono varati su queste tematiche dall’esecutivo dell’ex sindaco di Firenze. Facciamo qualche esempio. Primo esempio: il dicastero dell’Ambiente ha concesso varie proroghe straordinarie alle compagnie petrolifere che richiedevano le autorizzazioni a cercare idrocarburi. Nella gran parte dei casi, i procedimenti sono stati resuscitati nonostante fossero scaduti ai sensi del Testo unico ambientale. Eclatanti i permessi concessi per le prospezioni in terra e in mare in due siti della Sardegna e dell’Emilia Romagna. Secondo esempio: acqua pubblica. Nel 2011 ventisei milioni di italiani hanno votato sì all’abolizione del decreto che obbligava gli enti locali a mettere a gara la gestione dell’acqua pubblica e prevedeva che andava cancellata la voce della bolletta che garantiva “un’adeguata remunerazione del capitale investito ai gestori”. Insomma, i cittadini avevano detto no all’acqua pubblica in mano al mercato. Per cinque anni il referendum è stato rispettato, poi all’improvviso, pochi mesi fa, arriva alla Camera un ddl sul tema acqua e alcuni deputati Pd e il governo presentano degli emendamenti che eliminano i vincoli sulla privatizzazione dell’acqua. Il ddl è stato approvato e ora si dovrà esprimere il Senato. Terzo esempio: rifiuti. Pur di realizzare una dozzina di nuovi impianti per incenerire la spazzatura, il ministro Galletti, facendo leva sulla famigerata legge Sblocca Italia, ha tentato più volte di ottenere dalle Regioni le autorizzazioni per aumentare del 30 per cento l’incenerimento dei rifiuti italiani (due milioni di tonnellate all’anno in più). La questione è ancora sospesa ma il ministro continua ad insistere per evitare le Vas (valutazione ambientale strategica) che sono di competenza regionale. Tre esempi che dimostrano ancora di più come, fin da quando si è insediato, questo governo opera con l’unico scopo di tutelare le lobby dei privati che mirano solo ed esclusivamente a fare profitto. E non si tratta di coincidenze fortuite o casuali. Si tratta, invece, di un disegno che parte da lontano. Prima con l’approvazione della legge Sblocca Italia. Poi, con i molteplici procedimenti burocratici, normativi e legislativi che abbiamo descritto. Una sorta di mandato preciso affidato a Renzi, basato sulla commistione tra vecchie caste politiche e mediatiche e i poteri forti dell’economia, della finanza e delle banche. Non a caso, Renzi e i suoi mandanti, vorrebbero anche approvare la “schiforma” del Senato che, insieme alla legge elettorale Italicum, mirerebbe a stravolgere la Costituzione per svuotare il ruolo democratico del Parlamento e dare più potere all’esecutivo. Un’inaccettabile operazione per avere campo libero e accentrare il potere decisionale in poche mani. Il M5s, su tutti i temi, ha pronto un programma di governo alternativo che mira a un solo obiettivo: salvaguardare i cittadini e osteggiare le lobby di potere che da decenni stritolano l’Italia. Le proposte del M5s sono note: no alle trivelle, sì alle energie rinnovabili; acqua pubblica; no agli inceneritori, sì alla raccolta differenziata; politiche di economia circolare. Il tutto, come sempre, va in una sola direzione: il benessere collettivo!”.

 

 

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