Una campagna con ”leggerezza e sobrieta”’, le stesse caratteristiche del camper che portera’ Matteo Renzi in tutta Italia. A prometterlo e’ lo stesso sindaco-rottamatore che, nel suo primo incontro con i giornalisti dopo la conferma della decisione di avviare dal 13 settembre la campagna per le primarie per la leadership nel centrosinistra, rende onore a come il segretario del Pd Pierluigi Bersani ha accolto la notizia. ”Ho molto apprezzato lo stile di Bersani: un fair play e un’attenzione ai contenuti che mi convince moltissimo.
E dai dirigenti nazionali del partito ”mi aspetto – dice – lo stesso stile che ha avuto Bersani”. Tuttavia quando il segretario sara’ a Firenze per partecipare alla festa del Pd, il 15 settembre, il ”rottamatore” non ci sara’: deve onorare una scommessa sulla perdita di peso di un amico e, soprattutto, sara’ ”a fare campagna elettorale fuori Firenze”. Comunque, assicura, ”non ci saranno contromanifestazioni: Bersani e’ ovviamente il benvenuto in questa citta”’. ”All’interno del Pd non ci sono avversari politici – ha proseguito -, ma compagni di strada”. Intanto i suoi compagni per la strada che percorrera’ il camper ”Therry”, un veicolo di serie della Giottiline che subira’ qualche modifica per essere un vero e proprio ufficio viaggiante, Renzi li sta scegliendo con cura. Oltre all’ex sindaco di Piacenza Roberto Reggi, ingegnere di professione arruolato come responsabile del programma e alla guida della sua macchina elettorale, c’e’ la new entry di Piero Ichino. Si occupera’ di lavoro, economia, efficienza e trasparenza delle amministrazioni pubbliche, ma, spiega, nessuna ”affiliazione o dipendenza” lo leghera’ al ‘rottamatore’. La stessa richiesta di collaborazione, ha poi detto il professore, ”non mi e’ stata rivolta da Pierluigi Bersani: altrimenti avrei collaborato con la stessa disponibilita’ ed entusiasmo con lui, cosi’ come con qualsiasi altro candidato”. Quanto agli altri esponenti del Pd che, secondo alcuni rumors, sarebbero gia’ con una mano sulla maniglia del camper renziano, Enrico Letta, sottolinea la discrezionalita’ di cui ognuno potra’ godere: ””Non siamo in una caserma e ognuno e’ libero di fare le sue scelte”. Per il programma che proporra’ ai suoi potenziali elettori di centrosinistra Renzi rinvia al fatidico 13 settembre: ”Per noi sara’ un giorno particolare, ma bisogna parlare di cose concrete”. Da scegliere definitivamente la citta’ che sara’ la tappa di partenza del tour, anche se l’opzione di Roma sembra prendere quota. Infine la risposta a chi, fuori ma anche dentro il Pd, parla di rischio di un sindaco dimezzato durante la campagna per le primarie: ”Non saro’ un ‘sindaco part-time’ o ‘a mezzo servizio”’. E Renzi non rinuncia a due stoccate che richiamano proprio i temi della rottamazione e del fallimento di una generazione politica: ”Noi, in tre mesi ‘part time’, faremo piu’ cose di quelle che certi parlamentari hanno fatto in tre legislature a Roma con il lauto stipendio e il vitalizio”. E poi, aggiunge ”da sempre Firenze svolge un ruolo di leadership nazionale. Avere paura di questa vicenda nasce dal fallimento di un’intera generazione di dirigenti della sinistra fiorentina che per anni non sono stati capaci di rappresentare la sinistra con ruolo di grande responsabilita’ nazionale”.